lunedì 13 febbraio 2012

Recensione: SOPDET di Lara Manni

Ecco la mia recensione al libro "Sopdet" di Lara Manni.

Titolo: Sopdet
Serie: trilogia "Senza nome", vol. 2
Autore: Lara Manni
Editore: Fazi
Pagine: 384
Data di pubblicazione: 10 Febbraio 2011
Prezzo: 18,50
Sinossi: Che cosa accado a un demone quando entra in contatto con il mondo degli uomini, e ne conosce gli orrori? Grazie al potere di una stella, Hyoutsuki e Yobai valicano i confini fra i tempi e le dimensioni e prendono sembianze terrene, celando la loro identità sotto nomi fittizi. Ma niente può frenare l'impeto di una battaglia che si protrae da millenni e che questa volta ha come scenario le guerre degli uomini. Molte figure femminili attraversano il loro cammino: una Dea che ne controlla le sorti, ostacolandoli e traendoli in inganno, e due umane, la misteriosa Adelina e la giovanissima Ivy dai capelli bianchi e dagli occhi tristi, che ama le storie fantastiche e ha il dono di poterle cambiare. Ma quando i mondi si incontrano non c'è comunque scampo. I demoni diventano più simili agli uomini, e gli uomini . e le donne acquistano poteri che forse non desiderano. Perché c'è una soglia, tra luce e ombra, che non può essere violata nemmeno con lo sguardo. Un viaggio tra i sentieri della mente di creature soprannaturali, di esseri umani coraggiosi e storiche battaglie che hanno plasmato il destino del mondo: questo è "Sopdet", un romanzo dai mille volti.

La mia opinione: Se con Esbat la relazione tra la storia narrata nel libro e la storia del manga da cui è stata presa l'ispirazione era marcata, e consentiva quindi a chi già conosceva il manga di capire maggiormente alcune dinamiche, con Sopdet questo legame diventa più sottile e permette all'autrice di liberare la fantasia nella creazione di un sequel che ha ormai vita propria!
"Sopdet" è un romanzo con tanti strati sovrapposti, sia ambientali che temporali. Anche se si snoda effettivamente in uno spazio di 70 giorni, il presente si unisce al passato creando vari viaggi nel tempo che porteranno la narrazione prima all'anno 1915, poi all'anno 1945, e infine all'anno 1977, ma tutto questo creando un parallelismo con il presente del ventunesimo secolo e alternando presente e passato con grande maestria.
Ancora una volta Lara Manni si dimostra un'autrice di raro talento e fantasia, creando una storia incredibile e unica, ricca di intrecci, dalla trama complessa, multisfaccettata, ma al tempo stesso scorrevole e capace di destare in pieno l'interesse del lettore. Il suo stile di scrittura è estremamente ricercato e poetico, donando a volte la sensazione di un esercizio di stile ben riuscito, degno di un Baricco in pieno rigoglio artistico, tanto per citare un esempio. Non starò qui a farvi un riassuntino del contenuto del libro, in primo luogo perché non amo particolarmente i riassunti, ma soprattutto, perché la trama è talmente particolare, che non sarei proprio da dove iniziare. Secondo me l'unico modo di farsi un'idea sul romanzo è leggerlo!!!
Rispetto al precendente "Esbat" ho trovato "Sopdet" un'opera più matura, soprattutto a livello di scrittura e di concatenamenti della storia, ma, non per questo, a mio avviso migliore. Nonostante le tantissime caratteristiche positive che mi hanno fatto apprezzare il romanzo, "Sopdet" ha una storia parecchio visionaria e complicata, che non sempre è riuscita a convincermi pienamente. Alcuni passaggi li ho trovati forzati, altri confusi, ma soprattutto, la caratteristica che accomuna tutto è il suo essere, a conti fatti, "fuori da ogni logica". Mi è sembrato quasi di compiere un viaggio all'interno di un sogno, dove alcune immagini appaiono vividissime e reali, ma al tempo stesso ci sono situazioni ovattate che non risultano essere pienamente a fuoco. Non sono tanti i libri ad avermi dato simili sensazioni, e quindi per me è particolarmente difficile dargli un giudizio, perché, nonostante questi difetti che ho riscontrato (ma non saprei neanche se chiamarli difetti, dato che Lewis Carroll con i suoi romanzi nonsense è diventato uno dei più grandi scrittori di fantasia del diciannovesimo secolo) "Sopdet" rimane una storia capace di affascinare e lasciare un segno tangibile nel percorso di ogni lettore.


E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover : La cover è molto bella, indicata per la storia, ha uno stile semplice ma di grandissimo impatto.

Stile di scrittura: La scrittura è ricercata, poetica, ma capace di rimanere al tempo stesso scorrevole, a causa dei numerosi cambi di POV e dalle frasi piuttosto brevi. Mi è piaciuto molto, trovo che abbia carattere!

Idee alla base della storia: Beh, che dire, qua l'autrice dà libero sfogo alla sua fantasia, dando vita ad una storia incredibile, che non ha nulla di già sentito. Nonostante alcuni passaggi per me non abbiano avuto pieno senso (ma probabilmente non è stato un caso, ma è una caratteristica voluta) devo riconoscere che è uno dei romanzi più originali che mi sia capitato di leggere.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi, come nel libro precedente, vengono scoperti un poco alla volta, tratteggiati come da veloci pennellate, descritti da vari punti di vista, tanto che si ha un'idea ben precisa sia di come essi appaiono davanti agli altri, sia della percezione che hanno di loro stessi.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Tutto bene! Ottimo. Edizione curata nei minimi dettagli, dalla copertina, al testo privo di refusi.



voto:



Acquisto consigliato? Questo è stato per me un libro difficile da inquadrare, ancora di più del precedente "Esbat". Lo consiglio comunque a tutti coloro che hanno letto e apprezzato "Esbat", nonostante i due romanzi abbiano delle sostanziali differenze, e a tutti coloro che hanno voglia di una lettura VERAMENTE fuori dagli schemi, fantasy e visionaria; dal retrogusto orientale nonostante l'ambientazione questa volta sia interamente italiana.

1 commento:

  1. Sembra proprio bello, magari però incomincerò da Esbat che non conoscevo.. P.s. il tuo è un Blog molto bello!

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