lunedì 17 settembre 2012

Recensione: LA FIGLIA DEL MATTINO

Ecco la mia recensione al libro "La figlia del mattino" di Pauline Gedge.


Titolo: La figlia del mattino
Autrice: Pauline Gedge
Traduzione: Flavio Corbelli
Editore: Castelvecchi
Pagine: 480
Data di Pubblicazione: 27 Giugno 2012
Prezzo: 17,50

Sinossi:  Oltre 3.500 anni fa, il Sole diede vita a una bambina, Hatshepsut, figlia minore del faraone. La piccola era fuori dal comune, era agile e aveva doti magiche. Quando sua sorella maggiore morì, fu lei a dover sposare Thutmosis, figlio illegittimo del faraone, assicurando così una discendenza al sangue divino. La figlia del mattino, “uno dei più bei romanzi storici sulla vita nell’antico Egitto” (“The New York Book Review”), racconta le vicissitudini di Hatshepsut, la prima donna faraone, che intorno all’anno 1.500 a.C, governò brillantemente per oltre due decenni. A partire dalla descrizione dell’infanzia di Hatshepsut, la sua ascesa al potere, il suo amore impossibile con l’architetto di corte e, infine, il suo assassinio, Pauline Gedge ha scritto un romanzo epico, accuratamente basato su fatti storici, ricco di aneddoti sulla vita a Tebe, sul solare mondo egiziano in tutto il suo splendore.


La mia opinione: E' difficile giudicare un romanzo come questo, in quanto l'importanza storica che ricopre è talmente grande da elevarlo a una spanna rispetto agli altri libri. L'autrice Pauline Gedge con "La figlia del mattino" cerca di riportare alla memoria un personaggio importantissimo per la storia egiziana, il cui ricordo è stato volutamente e ingiustamente profanato e vandalizzato, con il fine ultimo di cancellarne il ricordo. Ma fortunatamente non tutto è andato perduto e con accurate ricerche l'autrice è riuscita a ricostruire la sua storia, a trarne un romanzo credibile e veritiero di ciò che è accaduto in quel tempo lontano durante la dinastia egizia.
Quando si parla di donne che sono state sovrane nell'antico Egitto tutti noi abbiamo nella mente un solo e famoso nome: Cleopatra. In realtà questo è un dato errato. Cleopatra infatti non fu mai unica sovrana d'Egitto, ma regnò insieme al padre, al fratello, al marito e al figlio. La protagonista di questo libro invece fu l'UNICA e vera donna sovrana d'Egitto, l'unica donna che riuscì ad essere incoronata come FARAONE, contro la stessa legge egiziana che stabiliva che il faraone dovesse essere uomo, nessuna eccezione.
Hatshepsut, figlia del faraone Thutmose I, sfidò ogni legge con grande coraggio e ancora più grande abilità. Dimostrò di essere capace di ricoprire ogni ruolo fosse necessario meglio di qualsiasi uomo e fu già suo padre a rendersi conto delle sue incredibili doti e a lasciarle il trono, nonostante avesse già un erede maschio. Ma non bastò il volere di un faraone a darle la corona. Come si sa le donne devono lottare innumerevoli volte in più per affermare il proprio valore e Hatshepsut dovette scontrarsi con un vero e proprio muro di dissensi e negazioni, la sua vita fu tempestata di difficoltà e questo romanzo ci narra proprio questo: la sua continua ed incessante lotta per affermarsi, per farsi rispettare. Inutile dire che non troverete in questo libro una lettura di svago, ma una vera e propria ricostruzione biografica (seppur romanza) di Hatshepsut. Addentrarsi all'interno di queste 480 pagine è come fare un lungo viaggio in un luogo e in un'epoca distantissima e in alcuni casi molto difficile da comprendere. Però, nonostante la densità delle nozioni e le lunghe descrizioni che rendono lenti alcuni passaggi, è un libro altamente affascinante, avvincente, interessantissimo anche per chi, come me, non ha una spiccata conoscenza della storia egiziana. Anzi, ammetto di non aver mai letto nulla sull'Egitto (a parte gli ormai remoti testi scolastici che sono già finiti nel dimenticatoio). La storia di Hatshepsut invece è una storia capace di rimanere impressa nella mente a lungo, fosse anche solo per l'indignazione e la rabbia che la lettura fa scaturire. Quel senso d'impotenza e infinita tristezza che accompagnano le pagine finali sono poi una vera e propria scossa elettrica di emozioni negative. Certo, sarebbe stato bello il contrario, ma la storia di Hatshepsut non è un romanzo allegro e spensierato e ha invece il potere di rimanere sullo stomaco come un macigno.
"La figlia del mattino" è in definitiva un romanzo intenso, accurato, appassionante, più doloroso di quanto mi aspettassi, non adatto a chi cerca un antidepressivo, ma secondo me vale davvero la pena leggerlo.


E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover: La cover italiana dell'edizione Castelvecchi ha una bellissima grafica, mi piace molto.
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1977 e da allora è uscito in moltissime edizioni, sia all'estero che in Italia, quindi inutile mostrare anche le cover straniere, sono troppe!

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è minuzioso, ricco di dettagli, non proprio scorrevole ma neanche noioso. Nonostante la scrittura in terza persona possa dare l'impressione un certo distacco non è così, mi sono davvero molto immedesimata nella storia; subito pensavo di no, ma sul finale mi sono dovuta ricredere.

Idee alla base della storia: E' splendido che la vita di una donna che hanno cercato in tutti i modi di cancellare dalla storia sia riuscita nonostante tutto a trapelare fino ai nostri giorni. Ed è ancora più splendido che ci siano scrittori che abbiano deciso di scriverci sopra un romanzo. Non ringrazierò mai abbastanza l'autrice di questo libro per avermi dato questa opportunità di conoscenza, io che non amo studiare storia non l'avrei mai saputo in altri modi. I romanzi a volte istruiscono molto più di qualsiasi libro didattico!!!!

Caratterizzazione dei personaggi: Ottima. Nonostante ci siano molti personaggi, quelli principali sono delineati molto bene e anche quelli secondari. Unico appunto è che dato i nomi particolari e per la maggior parte impronunciabili è facile fare confusione, ma questo non dipende dall'abilità dell'autrice, ma al limite dipende dal fatto che abbia voluto utilizzare la nomenclatura esatta, senza compromessi.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Sono incorsa in qualche piccolo errore di battitura, niente di grave.



voto:


Acquisto consigliato? Sì! Se vi incuriosisce conoscere la storia di questa donna incredibile vi consiglio vivamente di leggere il libro. Sia che siate amanti della storia egiziana, sia che non lo siate, secondo me è un romanzo che merita e arricchisce, anche se non è una lettura facile e veloce.

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