lunedì 25 marzo 2013

Recensione: HYBRID

Ecco la mia recensione al libro "Hybrid" di Kat Zhang.


Titolo: Hybrid. Quel che resta di me
Serie: The Hybrid Chronicles, vol. 1
AutoreKat Zhang
Editore: Giunti Y
Data di pubblicazione: 6 Marzo 2013
Pagine: 416
Prezzo: 14,50
Sinossi: NON DOVREI PIU’ ESISTERE MA SONO ANCORA QUI.
In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l’anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell’infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un’aberrazione da correggere. 
Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l’altra par­te di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l’una dell’altra. 
Nonostante tutti i tentativi per difende­re e nascondere l’esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto.


La mia opinione: Fin da subito "Hybrid" è un romanzo che desta curiosità, l'argomento degli "ibridi" è stato sfruttato poco nella letteratura e prima di iniziare a leggere ci si domanda che tipologia di ibridi sarà presente nella storia. La risposta non è così scontata. In questo romanzo sono infatti definite ibride le persone che possiedono due anime... ovvero: due persone, con due menti e personalità distinte che devono condividere lo stesso corpo e utilizzarlo in maniera alternata e possono dialogare tra loro col pensiero.
Ammetto che nei primissimi capitoli la descrizione di questa peculiarità non è di immediata comprensione, sembrerebbe quasi di avere a che fare con uno strano tipo di gemellarità siamese, ma con il passare delle pagine ci si abitua e la narrazione, che avvicenda in prima persona la voce di una delle due protagoniste (Eva), mantenendo però come protagonista alla pari anche la seconda anima (Addie), non sembra più così complicata come sembrava all'inizio.
Certo è che in "Hybrid" vi è un'originalità sorprendente, fa davvero piacere ogni tanto leggere qualcosa che esuli dalle solite trame e dai soliti schemi narrativi: posso confermare che da questo punto di vista è un romanzo che non delude! Stessa cosa dicasi per l'ambientazione (un mondo del futuro in cui gli ibridi sono molto diffusi..) e per il contesto sociale avverso (nella storia infatti gli ibridi, nonostante siano molti, sono considerati "sbagliati" e per questo motivo discriminati, contrastati e curati con il fine ultimo di annullare la loro ibridità).
Anche lo svolgimento del romanzo l'ho trovato sopra la media, vi è la giusta dose di azione, lasciando spazio a parti riflessive e di conflitto tra le due anime, che hanno momenti di contrasti tra loro proprio come fossero normali sorelle. Non posso dire che non vi siano scene un po' scontate, soprattutto nel finale (lasciato aperto ad un seguito), ma tirando le somme credo che sia uno dei migliori esordi narrativi YA dell'ultimo anno, da consigliare a chi vuole staccare la spina dai fantasy.



E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover: La cover italiana mi piace, ma credo che quella originale americana fosse più adatta a rappresentare i contenuti del libro:

L'immagine soprastante infatti rende molto bene il senso di "duplicità" presente nella storia, mentre la cover italiana rimane molto vaga su ciò che si nasconde al suo interno. Per questo motivo preferisco la cover americana, più strana e azzeccata alla trama.

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è scorrevole, regolare, adatto a descrivere per il meglio le dinamiche della storia e adatto al target d'età a cui è destinato.

Idee alla base della storia: Ottime! Sono convinta che al di là del buono svolgimento della storia, la caratteristica vincente che permette al libro di spiccare sugli altri sia proprio l'originalità dei contenuti.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono delineati sufficientemente, anzi, sicuramente in maniera più profonda rispetto alla media degli YA, soprattutto per quel che riguarda la caratterizzazione delle due protagoniste e al loro rapporto di complicità e incomprensioni, quindi è un altro punto a favore del romanzo.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Nonostante non possa fare un confronto con l'edizione originale, mi è sembrato tutto ben tradotto e privo di errori.




voto:



Acquisto consigliato? Sì! E' un romanzo che consiglio a tutti i lettori YA o simpatizzanti YA. In particolare potete andare sul sicuro (nonostante la tematica diversa) se già avete letto e apprezzato romanzi come "Dentro Jenna" o "Kayla 6982", pubblicati sempre per la stessa casa editrice.

sabato 23 marzo 2013

LEGGEREDITORE: le anteprime di Marzo 2013


Ecco le uscite di Marzo 2013 per la casa editrice Leggereditore:


DIMMI CHE TI DISPIACE
di Dawn French





Titolo: Dimmi che ti dispiace
Autrice: Dawn French
Editore: Leggereditore
Pagine: 304
Data di Pubblicazione: 28 Marzo 2013
Prezzo: 14,00

Sinossi:  Chi occupa la stanza numero 5 del reparto di terapia intensiva? Un’amante ineguagliabile? Una donna egocentrica senza pari? Una martire altruista? Una cattiva madre? Una sorella amata? Una moglie egoista? Ciascuna di loro. Silvia Shute, che ha sempre vissuto intensamente e senza inibizioni, improvvisamente deve arrendersi al fatto che la sua vita abbia subito una battuta d’arresto. Nel suo passato si cela un oscuro e terribile segreto e ora che è priva di coscienza in un letto d’ospedale, l’incessante flusso di visitatori sembra alternarsi per svelare il mistero di una vita spezzata. Silvia giace lì, vittima dei suoi cari, della noia, dei mormorii. Che le piaccia o no, la verità sta per farle visita. Come avvenne in passato...


Dopo il successo da 500.000 copie de La meraviglia delle piccole cose nel Regno Unito e le oltre 30.000 vendute in Italia, Dawn French, penna arguta ed intelligente, torna in libreria con Dimmi che ti dispiace, un romanzo toccante ed ironico.



Dicono dell'autrice:

“Una scrittrice meravigliosa... arguta, saggia, struggente.” Daily Mail


Hanno detto de "La meraviglia delle piccole cose":

“Da leggere tutto d’un fiato, delicato e ironico. A tratti quasi spassoso.” La Repubblica

“E’ gradevole il brio con cui la French descrive la ‘crescita’ di una famiglia.” Francesca Magni, Donna Moderna

“Dawn French convince con la poetica storia di una famiglia in cerca d’equilibrio.” Nicoletta Sipos, Chi



L'AUTRICE:

Dawn French è nata in Galles nel 1957. Ha studiato recitazione a Londra per poi entrare in una compagnia con la quale ha lavorato a oltre venti film. È apparsa in molte serie televisive e sketch comici. La sua autobiografia, Dear Fatty, ha venduto un milione di copie, e con La meraviglia delle piccole cose ha conquistato il primo posto delle classifiche inglesi, per un totale di oltre 500.000 copie vendute in soli sette mesi. È in corso di pubblicazione in diversi Paesi.

















LA SIGNORA DELLA TENTAZIONE
di Lara Adrian



Titolo: La signora della tentazione
Autrice: Lara Adrian
Editore: Leggereditore
Pagine: 320
Data di Pubblicazione: 28 Marzo 2013
Prezzo: 12,00

Sinossi: Lei è stata promessa a un altro... A un passo dall’altare, l’ereditiera Isabel de Lamere viene portata via senza sapere che l’artefice del rapimento altri non è che il mitico eroe della sua infanzia: Griffin, il Leone Bianco. Isabel si sente perduta ma al tempo stesso non può negare che Griffin popoli ancora i suoi sogni, risvegliando la passione nel suo cuore indifferente. Lui non è mai stato un eroe per nessuno. È un uomo solitario, dal carattere forte e determinato. Poi, per uno scherzo del destino, viene messa una taglia sulle loro teste, ed entrambi vengono coinvolti in un inseguimento e in una fuga imprevedibili, che costringeranno Griffin a scegliere tra la propria libertà e il feroce desiderio per la donna che potrebbe redimerlo. E per recuperare il suo onore perduto, il Leone Bianco dovrà correre il rischio di perdere per sempre Isabel...


Dopo Il signore della vendetta, un nuovo successo dalla regina del paranormal romance!



    Dicono di questo libro:

    “Una lettura idilliaca e sensuale.” Goodreads

    “Un’autrice che crea dipendenza.” Chicago Tribune




    L'AUTRICE:


    Lara Adrian vanta una genealogia che risale alla Mayflower e alla corte di Enrico VIII. Attualmente vive con il marito sulla costa del New England. La sua Stirpe di Mezzanotte, pubblicata da Leggereditore e giunta al decimo titolo, è una delle serie paranormal più tradotte e vendute al mondo. Per Leggereditore sono usciti anche Il signore della vendetta e la novella Il bacio rubato.

    mercoledì 13 marzo 2013

    W... W... W... Wednesdays (93)


    w... w... w...wednesdays è stato creato da MizB di ShouldBeReading


    Questo è un giochino che funziona rispondendo a 3 semplici domande:
    What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
    What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
    What do you think you’ll read next?(Quale libro sarà la tua prossima lettura?)

    Ecco le mie risposte:


    *What are you currently reading?


    Ho iniziato oggi:  "Hybrid" di Kat Zhang, libro di genere futuristico-fantascientifico. Ancora non mi sono fatta un'idea, ma sembra interessante, prossimamente la mia recensione.





    *What did you recently finish reading?


    Ho finito:  "Il figlio" di Lois Lowry, quarto ed ultimo libro della trilogia "The Giver, QUI LA MIA RECENSIONE.











    *What do you think you’ll read next?


    Prossimamente leggerò i seguenti libri:  "L'ospite" di Stephenie Meyer, "La sedicesima luna" di Kami Garcia e Margaret Stohl e "La terapia" di Sebastian Fiztek.

    martedì 12 marzo 2013

    Recensione: IL FIGLIO

    Ecco la mia recensione al libro "Il figlio" di Lois Lowry.


    Titolo: Il figlio
    Serie: The Giver, vol. 4
    Autrice: Lois Lowry
    Traduzione: Sara Congregati
    Editore: Giunti Y
    Data di pubblicazione: 13 Febbraio 2013
    Pagine: 381
    Prezzo: 9,90

    Sinossi: Questa è la storia di Claire, ma anche di Jonas, Matty, Kira e di molti altri personaggi dell'inquietante realtà distopica inventata dall'autrice. Siamo al Villaggio, Claire ha solo 14 anni e ha ricevuto il ruolo di ''Birthmother'': dopo l'inseminazione artificiale diventerà un ''contenitore'' e partorirà il suo ''prodotto''. Nessuno le ha spiegato quanto sarà doloroso, nessuno l'ha avvertita che dovrà portare una benda che le impedirà di vedere suo figlio. Ma il parto di Claire è tutt'altro che semplice: subisce il primo cesareo di tutta la comunità. Per un'imprudenza dell'infermiera viene a sapere che il figlio, il numero 36, sta bene. A causa delle complicazioni, però, Claire viene ''decertificata'', dichiarata non adatta a essere una Birthmother e assegnata alla piscicoltura. La ragazza, sconvolta da un'atroce sensazione di perdita, ha ormai un unico scopo: ritrovare suo figlio. L'arrivo al vivaio della nave dei rifornimenti, giunta da un luogo sconosciuto chiamato ''mare'' con la sua strana ciurma, potrebbe essere il suo mezzo di fuga, quando rapirà il bambino...


    La mia opinione: Quarto e ultimo romanzo per la serie distopica "The Giver" che come di consueto è incentrato su un protagonista inedito, per poi riallacciarsi con personaggi già conosciuti nei precedenti libri. Il romanzo è diviso in tre parti. Nella prima parte, quella introduttiva, facciamo un passo indietro nella storia, ritorniamo al mondo di Jonas, quel mondo apparentemente perfetto ed asettico del primo libro, ma questa volta il punto di vista cambia completamente prospettiva, portando il lettore a conoscere Claire, una ragazza designata dalla sua società con il compito di "anfora", ovvero una partoriente. Chi ha già letto e apprezzato "The Giver" avrà modo di rivivere alcune scene secondo un altro punto di vista. Lo stile dell'autrice è inconfondibile, tratta argomenti interessanti intessendo una trama complessa ma di facile apprendimento, come di consueto non delude e offre spunti di riflessione che portano il libro ad essere categorizzato non solo come un distopico ma anche come un romanzo di formazione, anche se devo ammettere che rispetto ai libri precedenti in questo ho notato un segno di stanchezza in più, in quanto a mio avviso, la seconda parte del romanzo che dovrebbe esserne il fulcro, si trascina un po' e appare un po' meno geniale e avvincente rispetto a quello che mi aspettavo. Nella terza parte ho invece notato un miglioramento, qui tutti i fili si riallacciano all'intera trilogia, si ritrovano i protagonisti e i personaggi principali dei volumi precedenti e la storia chiude quindi il cerchio con un epilogo adeguato ad ogni auspicio, aggiungendo anche una piccola componente fantasy, caratteristica forse un po' stonata rispetto al resto della storia, ma essendo un elemento presente in piccola parte anche negli altri libri, l'ho trovato coerente con lo stile generale dell'intera serie. In definitiva un buon romanzo YA, non eguaglia la magnificenza del primo libro ma è da leggere per tutti coloro che già conoscono l'autrice e gli scorsi romanzi.


    E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

    Cover: Molto bella e in linea perfetta con le precedenti della serie!!!! Come al solito le cover della giunti Y non deludono! vi mostro comunque la cover originale:

    Anche questa molto bella e in linea con i contenuti del libro. Mi piace per l'accostamento di colori minimale, ma preferisco comunque la versione italiana!

    Stile di scrittura: Semplice, lineare, scorrevole, mi piace molto lo stile dell'autrice, spero sempre nella pubblicazione di altri suoi libri!

    Idee alla base della storia: Originali ma a mio avviso inferiori rispetto ai libri precedenti. Comunque molto apprezzabile il fatto di aver ricollegato tutte le storie per una conclusione ottimale che mette definitivamente la parola fine alla serie!!!

    Caratterizzazione dei personaggi: Qui si ritrovano i personaggi di Jonas, Gabe, e Kira. Mentre la new entry Claire fa da protagonista indiscussa e assoluta. Non ho provato particolare empatia per questa nuova figura femminile, ma ciò nonostante le caratterizzazioni sono sempre sopra la media YA.

    Editing e traduzione a cura della casa editrice: Ottima traduzione, come al solito. Di erroretti di stampa ne ho trovati tre ma di poco conto.

    voto:



    Acquisto consigliato? Sì, consigliato a chi ha già letto e apprezzato i libri "The Giver", "Gathering Blue" e "Il Messaggero". Può in realtà essere letto anche da solo, in quanto la storia è spiegata piuttosto bene, ma secondo me per capirla davvero in pieno la lettura degli altri è necessaria.

    giovedì 7 marzo 2013

    Recensione: LA STRAORDINARIA INVENZIONE DI HUGO CABRET

    Ecco la mia recensione al libro "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret" di Brian Selznick.


    Titolo: La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
    Autore: Brian Selznick
    Traduzione: Fabio Paracchini
    Editore: Mondadori
    Data di pubblicazione: 24 Settembre 2009
    Pagine: 542
    Prezzo: 16,00

    Sinossi: La luna, le luci di una città, una stazione affollata, due occhi spaventati. Le immagini a carboncino scorrono come in un cinema di carta fino a inquadrare il volto di Hugo Cabret, l'orfano che vive nella stazione di Parigi. Nel suo nascondiglio segreto, Hugo coltiva il sogno di diventare un grande illusionista e di portare a termine una missione: riparare l'automa prodigioso che il padre gli ha lasciato prima di morire. Ma, sorpreso a rubare nella bottega di un giocattolaio, Hugo si imbatterà in Isabelle, una ragazza che lo aiuterà a risolvere un affascinante mistero in cui identità segrete verranno svelate e un grande, dimenticato maestro del cinema tornerà in vita.


    La mia opinione: Ho letto questo romanzo attratta dalle millemila opinioni positive e dalle ben 4,5 stelline di media sul sito di Anobii. Finito di leggerlo ho pensato che forse c'è qualcosa che non va in me, dato che non l'ho trovato affatto così straordinario (tanto per riprendere anche il titolo)... anzi! Premettendo che non siamo di fronte ad un romanzo convenzionale, ma ad un romanzo accompagnato da immagini (o forse sarebbe giusto dire il contrario dato che sono in realtà le parole ad accompagnare le immagini..) e non si tratta di una graphic novel, bensì una commistione tra romanzo e graphic novel, che da l'impressione di guardare un film muto. Esperimento particolare e innovativo, che mi sento di valutare positivamente, non fosse per il fatto che secondo il mio punto di vista questo è L'UNICO fattore che abbia apprezzato del libro. Non basta l'originalità, un'idea innovativa, una cover da esposizione, e un'impaginazione grafica accattivante per rendere un libro un buon libro. In questo caso per me mancano i contenuti. La parte scritta ha delle lacune talmente grandi da farmi dimenticare completamente tutto il resto. Partendo da uno stile di scrittura assolutamente piatto ed elementare, che non offre la minima immedesimazione, si passa ad una storia prevedibile, banale, senza grandi colpi di scena o spunti che alimentino la voglia di proseguire. E per fortuna che le tante immagini velocizzano il tutto, altrimenti avrei avuto difficoltà a terminarlo.
    Mi è sembrato di avere davanti una storia per bambini di età prescolare, una storia ingenua e senza pretese all'inverosimile. Ma il fatto che il libro è invece categorizzato dai dodici anni in su e le opinioni più entusiastiche provenissero dagli adulti mi aveva completamente fuorviata. Data l'ambientazione francese invernale piuttosto suggestiva penso che la trasposizione cinematografica che ne è stata tratta potrebbe piacermi più dell'originale cartaceo.



    E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


    Cover: La cover italiana è ripresa dalla cover originale, ed è stata una scelta azzeccatissima, dato che cover migliore non sarebbe stata possibile da realizzarsi. E' infatti uno di quei casi in cui la cover è migliore del libro stesso:


    Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è a dir poco elementare, con frasi laconiche, dialoghi semplici e insipidi... insomma ne sono rimasta molto delusa, perché di solito i libri per ragazzi mi piacciono, ma questo come stile di scrittura è nettamente inferiore ai libri per ragazzi che sono abituata a leggere.

    Idee alla base della storia: Le idee di confezionamento ci sono tutte e sono validissime. La grafica è bella, l'idea di illustrare le immagini attraverso le parole e non viceversa è una carta vincente. Purtroppo però i complimenti da parte mia finiscono qui. Oltre alle immagini c'è bisogno anche di una storia avvincente, cosa che questo libro è privo.

    Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono... sono... come dire... antipatici? Mi spiace, ma empatia con il protagonista zero. Infatti, oltre a non starmi particolarmente simpatico, Hugo Cabret è anche talmente goffo che mi veniva voglia di prenderlo a schiaffi. E' possibile che OGNI volta che voleva fare qualcosa di nascosto si faceva beccare? La storia è un susseguirsi di lui che cerca di fare questo e quello ma immancabilmente viene BECCATO!!!! L'ho trovato a dir poco frustrante. Gli altri personaggi invece li ho trovati fastidiosi con il loro continuo essere d'intralcio. Poi oltre a queste mie impressioni personali non si può certo dire che la loro caratterizzazione sia soddisfacente, sono personaggi senza spessore e si sente!

    Editing e traduzione a cura della casa editrice: Non ho notato refusi, la cura nel confezionamento è ottimo.


    voto:




    Acquisto consigliato? Per i contenuti della storia e viste le carenze a livello di scrittura, mi sento di consigliarlo solo ai bambini. Se siete appassionati delle ambientazioni francesi (anche se molto poco approfondite) e della storia del cinema dei primi del 900 potreste trovare uno spunto di interesse in più. Ma se preferite le storie scritte a quelle illustrate non credo sia il libro che fa per voi.