lunedì 8 aprile 2013

Recensione: PROIBITO

Ecco la mia recensione al libro "Proibito" di Tabitha Suzuma.


Titolo: Proibito
Autrice: Tabitha Suzuma
Traduzione: Lorenzo Bortogallo
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 25 Gennaio 2011
Pagine: 354
Prezzo: 16,00

Sinossi: Lochan e Maya sono fratello e sorella. Lui ha 18 anni, è chiuso e solitario; lei ne ha 16, è sensibile e molto più matura di quello che la sua età richiederebbe. La loro ragione di vita, la loro preoccupazione più grande, è prendersi cura dei tre fratellini minori, allo sbando da quando il padre li ha lasciati e la madre si è abbandonata all'alcool. Sempre insieme, sempre vicini, sempre più complici. Un legame che rischia di trasformarsi in un dolce sentimento e una fatale attrazione.


La mia opinione: La parola "proibito" è spesso associata nella letteratura a libretti di genere rosa-pseudo-erotici-pseudo-scandalosi che vorrebbero auspicare a chissà cosa per attirare attenzione dagli scaffali. Bene, scordatevi tutti i cliché associati ad essa, perché in questo libro non vi saranno specchietti per allodole e il "proibito" sarà veramente tale. Leggendo dal dizionario: PROIBITO= non consentito dalla legge. Quando mi sono apprestata a leggere il romanzo questo concetto nella mia mente era ancora abbastanza sfocato, non avevo capito in pieno quello in cui mi sarei imbattuta, la consapevolezza è arrivata solo alla fine. Ma partiamo per gradi.
Fin dall'inizio era chiaro che questa storia mi sarebbe piaciuta, lo stile di scrittura dell'autrice risulta scorrevole e avvincente, i protagonisti sono due (Lochan e Maya, fratello e sorella) che espongono i fatti narrati in prima persona alternandosi di capitolo in capitolo, e, anche se la partenza è in po' in sordina e l'attenzione viene rivolta principalmente alla loro vita scolastica, alle dinamiche della loro famiglia e alla loro routine quotidiana, si capisce subito che non è il solito libro adolescenziale banale, ma che al contrario vi saranno in serbo molte sorprese, solo che davvero... mai mi sarei aspettata un tale coinvolgimento. Non sono una lettrice che si spertica in lodi facilmente, che si lascia coinvolgere dai risvolti emotivi dei romanzi, o dalla lacrima dirompente, ma "Proibito" è davvero un romanzo che lascia il segno e nonostante la tematiche che affronta siano talmente particolari che dubito vi siano molte persone che abbiano vissuto qualcosa di simile, al tempo stesso è impossibile non immedesimarsi in Lochan e Maya ed essere d'accordo in tutto e per tutto con il loro amore sbagliato. E qui l'autrice fa davvero riflettere sul concetto di sbagliato, perché è palese agli occhi di chiunque abbia letto il libro che nulla dei comportamenti dei due protagonisti sia sbagliato sul serio, ma... ironia della sorte... lo è per la legge. Durante la lettura si prende quasi alla leggera questo rovescio della medaglia, ci si lascia prendere così tanto dall'evolversi dei fatti che quasi ci si scorda, o quantomeno si tende a disinteressarsi e a minimizzare, di ciò che è proibito non per etica ma per regolamentazione scritta dal codice penale.

Ma sì... cosa importa di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato... non sarà poi così grave se i protagonisti non fanno del male a nessuno e sono entrambi consenzienti...

E' per questo che poi, quando il mondo reale inizia a prendere il sopravvento, ci si rende davvero conto di quanto la realtà sia il peggiore degli incubi. Sinceramente sono rimasta abbastanza traumatizzata dall'epilogo di questo libro, non me lo aspettavo. Ma ciò non toglie che è stata (al momento) la lettura migliore del 2013.



E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover: La cover è assolutamente P-E-R-F-E-T-T-A. Mai un'immagine potrebbe essere più esplicativa di un cuore formato con del filo spinato. Il concetto che esprime è essenziale ed assoluto, ogni altro fronzolo sarebbe stato superfluo.
Questa è la cover straniera dalla quale è stata presa ispirazione la versione italiana:

E per fortuna anche il titolo italianizzato è stato tradotto alla lettera, qualsiasi altro titolo sarebbe stato inappropriato!!!

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è scorrevole quanto basta, mai troppo semplice o banale, sempre adatto a descrivere stati d'animo e azioni, riesce a far immedesimare il lettore in ogni cosa. 

Idee alla base della storia: Questo è in assoluto il primo libro che leggo sul tema dell'incesto, non credo che siano stati scritti molti libri con una simile storia, l'autrice oltre che originale è stata anche molto coraggiosa, viste le critiche ricevute per aver scritto un libro del genere per adolescenti. 

Caratterizzazione dei personaggi: Ottima l'introspezione, ottima la caratterizzazione di ogni personaggio. E non solo dei due protagonisti ma anche di tutti gli altri personaggi, nessuno escluso. Impossibile inoltre non empatizzare con Lochan e Maya, questo è uno dei rari casi in cui nei romanzi YA vi è una caratterizzazione così profonda.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Traduzione ed editing ottimi, nessun errore notato.



voto:



Acquisto consigliato? Consigliatissimo!!! E non solo agli adolescenti. Ma forse i lettori più sensibili dovrebbero astenersi a leggerlo solo per il fatto che il finale è davvero... davvero... TROPPO. Non ci sono molte altre parole per definirlo, ma la sensazione è quella di essere stati vittima di una terribile sopruso. 

venerdì 5 aprile 2013

Avvistamento: KILL ALL ENEMIES

E' appena uscito per la casa editrice Mondadori (collana Chrysalide) un romanzo provocatorio che parla di ragazzi difficili. Si intitola "Kill all enemies" dell'autore inglese Melvin Burgess, un libro imperdibile per chi ama i romanzi sociali per adolescenti.


Ecco a voi la scheda del libro:

Titolo: Kill all enemies
AutoreMelvin Burgess
Editore: Mondadori (Chrysalide)
Data di pubblicazione: Aprile 2013
Pagine: 288
Prezzo: 16,00

Sinossi: Cosa succede se non hai altro se non la tua rabbia cui attaccarti, per sopravvivere?
E se il mondo che ti è intorno sembra frantumarsi a ogni passo?
Billie sa di non avere più possibilità. Non può più farsi beccare in una rissa, a picchiare chiunque si azzardi a provocarla. Verrebbe cacciata dall’ennesima famiglia affidataria e dall’ennesima scuola. Invece ci ricasca.
Chris da quattro anni si rifiuta sistematicamente di studiare, eppure è intelligente e sveglio. I professori non lo sopportano più e all’ennesima pro- vocazione lo sbattono fuori.
Rob è considerato un violento, ma in realtà è il più indifeso di tutti, e sembra impossibile che riesca a usci- re dall’ennesimo guaio in cui si è cacciato.
Tutti, là fuori, saprebbero raccontare la loro storia, infarcendola di bugie, però Billie, Chris e Rob non l’hanno mai veramente raccontata a nessuno. Ma la musica migliore viene quando sei costretto a improvvisare, e allora la rabbia diventa uno strumento da suonare, perché la cosa più difficile, a volte, è farsi ascoltare. Bruciante, crudele e diretto come un pugno in faccia o il primo amore: questo romanzo e i suoi protagonisti lasceranno il segno.


Dall’autore più provocatorio della letteratura per ragazzi, un romanzo forte e vero sui ragazzi difficili





L'AUTORE:



Melvin Burgess, è un autore inglese nato nel 1954. Ha fatto molti mestieri e solo nel 1986 ha cominciato a scrivere, ottenendo subito un grande successo. È considerato uno dei migliori scrittori contemporanei per adolescenti, e non ha mai avuto paura di confrontarsi con gli argomenti più controversi. Ha vinto la Carnegie Medal e il Guardian Children's Fiction Prize.