mercoledì 31 dicembre 2014

Recensione: LA LOTTERIA - Shirley Jackson

La mia recensione su "La lotteria" di Shirley Jackson.





Titolo: La lotteria
Autrice: Shirley Jackson
Traduzione: Franco Salvatorelli
Editore: Adelphi
Data di pubblicazione: Aprile 2007
Pagine: 82
Prezzo: 8,00 euro

 
Sinossi: Il racconto di Shirley Jackson intitolato La lotteria ricorda da vicino, per la fama che lo circonda, la famigerata lettura radiofonica della Guerra dei Mondi di Orson Welles. Fama non immeritata, giacché la pubblicazione sul «New Yorker», nel 1949, scatenò un pandemonio. Molti lo presero alla lettera, reagendo all’istante e poi per lungo tempo con missive indignate o atterrite alla redazione. Certe cose non potevano, non dovevano succedere. Eppure la storia si presenta in tutta innocenza quale pura e semplice descrizione della lotteria che si svolge nell’atmosfera pastorale, quasi idilliaca, di un villaggio del New England in un luminoso mattino di giugno – come ogni anno da tempo immemore. Ma giunto al termine di questo racconto, come degli altri che compongono l’intensa silloge qui proposta, il lettore scoprirà da sé, in un crescendo di «brividi sommessi e progressivi» – come diceva Dorothy Parker –, che cosa li rende dei classici del terrore. Secondo un altro illustre ammiratore della Jackson, oltre che maestro del genere, Stephen King, lo sono perché «finiscono con una svolta che porta dritto in un vicolo buio».


La mia opinione: Pensavo che in questo libro ci fosse solo una storia e invece contiene 4 racconti brevi: "La lotteria", "Lo sposo", "Colloquio", "Il fantoccio". Diciamo che io e i libri di racconti non andiamo molto d'accordo perché i racconti mi lasciano sempre un po' insoddisfatta e anche in questo caso è stato. Intendiamoci, come stile di scrittura la Jackson mi piace tantissimo, ho adorato il suo libro "Abbiamo sempre vissuto nel castello", ma in poche pagine è difficile riuscire a trasmettere forti emozioni come invece è capace nei suoi romanzi.
Il racconto "La lotteria" da cui è stato tratto il titolo e quindi il più famoso dei quattro racconti ricorda moltissimo il giorno della mietitura di Hunger Games e per questo mi è piaciuto, sicuramente l'autrice di Hunger Games avrà tratto una piccola ispirazione per la sua opera da questo racconto. Se devo dare un voto gli do un 4 stelle scarse...
Ma il più bel racconto di tutti per me è stato il secondo (Lo sposo). Qui per me la Jackson ha fatto uno splendido lavoro, il racconto è anche il più lungo dei quattro e quindi decisamente il migliore, infonde inquietudine crescente ed è scritto benissimo in ogni sua parte, se devo dare un voto a questo do un 5 stelle piene e credetemi non è una cosa usuale per me apprezzare tanto un racconto di sole 30 pagine.
Purtroppo i restanti due racconti non mi sono piaciuti per niente. "Colloquio" conta solo 5 facciate, non ho avuto neanche il tempo di capire a cosa l'autrice volesse riferirsi che era già terminato bruscamente, per me davvero troppo bruscamente, non ne ho capito il senso. Il racconto "Il fantoccio" invece è un pochino più lungo, conterà una decina di pagine al massimo, ma comunque non mi è piaciuto. Anche qui, nonostante abbia capito il senso, non mi ha per nulla inquietata e per nulla appassionata. Purtroppo questi ultimi due racconti si aggiudicano 1 stella sola, massimo 2 stelle per "Il fantoccio" che forse avrebbe potuto essere più incisivo se fosse durato un po' di più. In definitiva, grazie ai primi due racconti che ne hanno risollevato le sorti, questa piccola racconta si merita una sufficienza stiracchiata, adatta giusto agli appassionati dell'autrice, niente di più che un gadget da esporre in libreria insieme agli altri due suoi romanzi.




voto:


Acquisto consigliato? Se avete già letto almeno uno dei romanzi scritti dall'autrice e ne siete rimasti entusiasti allora vale la pena avere anche questa piccolissima raccolta, in ricordo di una grande autrice del passato, e quindi adatta a mio giudizion solo per i FAN.

martedì 30 dicembre 2014

Recensione: MR. ZUPPA CAMPBELL, IL PETTIROSSO E LA BAMBINA - Fannie Flagg

La mia recensione su "Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina" di Fannie Flagg.



Titolo: Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina
Autrice: Fannie Flagg
Traduzione: Valentina Ricci
Editore: Rizzoli BUR
Data di pubblicazione: 2009 (prima edizione 2005)
Pagine: 235
Prezzo: 8,90 (edizione economica)

Sinossi: L'inverno è alle porte e l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, porta il nome della famosa minestra pronta perché, quando lo ritrovarono, nella culla ne aveva accanto una lattina), viene avvertito dal medico che se non cambierà clima non vedrà la primavera. Allora lui fa le valigie per Lost River, Alabama, diretto a un albergo che potrebbe fare al caso suo. Quando arriva scopre che l'albergo è andato a fuoco, ma viene accolto dalla piccola comunità del villaggio. E da una bambina che va in giro scalza, zoppica e gioca tutto il giorno con un pettirosso. Anche lei, come Mr. Campbell, non conosce la data del suo compleanno...


La mia opinione: Il titolo originale di questo libro è "A Redbird Christmas", da qui potrete capire che il titolo in italiano, seppur abbastanza in linea con i contenuti del libro, è stato cambiato più che altro per poterlo fare assomigliare ad altri titoli italiani dell'autrice. Ma perde il significato originale della storia natalizia che invece avrebbe dovuto avere. Da qui la premessa che questo libro è intriso di atmosfere natalizie, perfetto da leggersi quindi in questo periodo dell'anno, ma piacevole comunque a prescindere. E' una storia molto scorrevole e lieve, più che un romanzo sembra una favola di Natale, ma lo stile caratteristico dell'autrice è sempre molto presente e quindi sono sicura piacerà a chi ha letto e amato altri suoi libri. Qui non siamo alla perfezione narrativa raggiunta con il suo celebre "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop", la storia narrata è forse un po' più semplice e con un finale più fantasioso rispetto a come ci aspettiamo, ma rimane comunque una piacevolissima lettura da intraprendente in un paio di giorni, e non lascia assolutamente delusi, anzi, i protagonisti sono a dir poco adorabili, creano empatia nel lettore e rimangono impressi a lungo. Tra le storie di Natale che sono state scritte questa, anche se poco conosciuta rispetto a tante altre, si merita sicuramente un posto speciale nella top ten.


voto:



Acquisto consigliato? Sì, consigliato a chi vuole leggere una storia poco impegnativa ma davvero davvero simpatica e allegra.

venerdì 26 dicembre 2014

Recensione: NON E' LUI - Sophie Hannah

La mia recensione su "Non è lui" di Sophie Hannah.




Titolo: Non è lui
Autrice: Sophie Hannah
Serie: Spilling CID, vol. 3
Traduzione: S. Lauzi
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: prima edizione 2010
Pagine: 441
Prezzo: 19,60 euro

Sinossi: È sera. Sally Thorning ha appena messo a letto i bambini. Sta guardando la televisione con il marito quando all'improvviso riconosce un nome che non avrebbe più voluto sentire: Mark Bretherick. La notizia è dell'ultima ora. L'uomo ha appena perso la moglie e la figlia. Sono state trovate morte, si sospetta un omicidio-suicidio. Un brivido le percorre la schiena: Sally conosce Mark Bretherick. Quell'uomo è il suo unico segreto, l'unica macchia nella sua vita di moglie e madre perfetta. Con lui ha tradito, ma ha giurato a sé stessa di non farlo mai più. Sullo schermo scorrono le foto della donna e della bambina, la voce fuori campo racconta i dettagli della vita di Mark. Tutto corrisponde, tranne un particolare fondamentale: il suo aspetto. Sally è senza parole... quell'uomo dal viso stravolto non è Mark Bretherick. Ne è sicura, non è lui. Ma allora con chi è stata veramente Sally? Chi è il vero Mark Bretherick? E come è possibile che la moglie di Mark le somigli così tanto? A occuparsi del caso è il detective Simon Waterhouse, che, giorno dopo giorno, diventa sempre più scettico riguardo all'ipotesi del suicidio. E mentre le domande si rincorrono l'una dopo l'altra, Sally sente di essere in pericolo, ma ha paura a rivolgersi alla polizia: il suo tradimento verrebbe scoperto, la sua famiglia si sfascerebbe.
Ma quando nel giardino dei Bretherick vengono trovati altri due corpi, Sally capisce di dover raccontare tutto. Anche se forse è davvero troppo tardi…


La mia opinione: Terzo libro della serie Spilling CID in cui ritroviamo la stessa squadra investigativa dei libri precedenti. Abbastanza bello, ma poteva essere migliore. Mi è piaciuta molto l'idea di base, la trama è originale, il caso che si presenta è davvero particolare e diverso dai casi che si è soliti leggere nei thriller e questa è una caratteristica che accomuna tutti i libri dell'autrice che ho letto fin'ora, caratteristica per me importantissima e che mi sta motivando per proseguire la serie. La trama si dipana in maniera molto complicata e ingarbugliata, con alternanza di punti di vista sia in prima persona che in terza. Di solito apprezzo le trame complesse ma in questo caso la lettura si complica un po' troppo perché non è sostenuta da una narrazione fluida, ma al contrario è anch'essa piuttosto ingarbugliata e la scorrevolezza narrativa è compromessa in vari punti a causa di dialoghi superflui o entrate in scena di personaggi molto secondari che sarebbe stato opportuno non inserire perché assolutamente inutili ai fini della storia. Ci sono vari brani interessanti che si alternano ad altri di una lentezza esasperante ed è questo in definitiva che, in aggiunta ad una trama non semplice, rovina un po' il libro. Peccato perché come tematiche trattate questo thriller è davvero interessante e meritevole di essere letto grazie a molti spunti riflessivi e psicologici niente male. Inizialmente la risoluzione del caso sembra del tutto impossibile ma desterà molte sorprese. Anche se non gli do una votazione alta continuerò sicuramente la serie, d'altronde le trame impossibili mi sono sempre piaciute e i libri di questa autrice sembrano uno più impossibile dell'altro.



voto:



Acquisto consigliato? Sì, consigliato, ma solo a chi ama i thriller fuori dall'ordinario e con trame ingarbugliate all'inverosimile.

mercoledì 5 novembre 2014

Recensione: LA RIVELAZIONE DELL'ANTICA CARTA - Karen Marie Moning

Ecco la mia recensione al libro "La rivelazione dell'antica carta" di Karen Marie Moning.



Titolo: La rivelazione dell'antica carta
Serie: Fever, vol. 5
Autrice: Karen Marie Moning
Traduzione: Andrea Bruno
Editore: Leggereditore
Pagine: 683
Data di Pubblicazione: Luglio 2013
Prezzo: 14,00

Sinossi:  MacKayla Lane era solo una bambina quando lei e sua sorella Alina furono date in adozione e bandite dall’Irlanda per sempre. Vent’anni dopo, Alina è morta e Mac è tornata nel luogo da cui era stata esiliata per dare la caccia all’assassino di sua sorella. Ma dopo aver scoperto di appartenere a una stirpe magica e maledetta, Mac verrà coinvolta nel millenario conflitto tra umani e immortali, in un turbine di eventi in cui nulla sembra esserle risparmiato. Quando la magia nera getta la sua ombra oscura sui destini di chi le sta vicino e una donna misteriosa infesta i suoi sogni, Mac si accorge di non potersi fidare più di nessuno. Non è certa neppure di sé stessa, né del destino che legge nei disegni neri e cremisi di un’antica carta dei tarocchi. Mac sa solo che la paura uccide, ma non sa ancora quanto può fare l’amore, e dovrà prepararsi ad affrontare l’ultima verità sul suo esilio e sul suo passato.


La mia opinione: Questo libro si aggiudica un triste primato nella mia esperienza da lettrice: IL LIBRO PIÙ INDIGESTO CHE ABBIA MAI LETTO! Sono 700 pagine che per me sono state come fossero un milione, ogni pagina sembrava lunga almeno 100 pagine. La trama è assolutamente assurda, le divagazioni mentali della protagonista sono infinite e occupano più della metà della storia, le descrizioni di ciò che avviene sono talmente confusionarie che non sono riuscita a capire niente di quello che leggevo e più leggevo e più perdevo interesse per la storia. In una sola parola... questo libro è stato: INUTILE. Avevo apprezzato i primi tre libri di questa serie... un po' meno il quarto libro che già dava segni di una trama futilmente allungata e attorcigliata... ma questo quinto libro l'ho odiato a tal punto che mi ha fatto disprezzare l'intera serie! Sicuramente non leggerò più niente che abbia a che fare con questa serie ma neanche con l'autrice, che a mio avviso non è assolutamente capace di dare un finale alle sue opere ma le rovina continuando a gonfiare avvenimenti su avvenimenti e rendendo il tutto sempre più assurdo. L'impressione è quella di leggere una telenovela infinita tipo Beautiful ma in chiave fantasy, un fantasy senza capo né coda, aggiungo io! Non nego di aver saltato pagine su pagine dopo che ormai avevo capito che questo libro non faceva per me, ma ciò nonostante per finirlo ci ho messo ugualmente quattro mesi, e questo deve bastare per rendere l'idea di quanto per niente mi sia piaciuto! Se potessi dare un voto più basso di questo darei zero!


voto:



Acquisto consigliato? Direi che se fin'ora la serie vi piaceva alla follia allora sarete tra quelle a cui anche il libro finale piace, mentre se come me la serie vi piaceva all'inizio ma poi vi sembrava che stava diventando un po' un brodo allungato... beh... lasciate perdere, risparmiatevi questa tortura!!!

martedì 4 novembre 2014

Mini recensione: L'ALBERO DI HALLOWEEN - Ray Bradbury

La mia breve recensione su "L'albero di Halloween" di Ray Bradbury.


Titolo: L'albero di Halloween
Autore: Ray Bradbury
Traduzione: Annalisa Mancioli
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 8 Marzo 2005
Pagine: 126
Prezzo: 9,00 euro

Sinossi: Nella serata che precede Ognissanti qualcosa di stupefacente è accaduto: un enorme albero è apparso e, dai suoi rami, pendono centinaia di zucche. Zucche in cui sono intagliati sorrisi inquietanti e occhi luminescenti che fissano otto ragazzini mascherati per l'occasione: Tom è vestito da scheletro, Henry da strega, Ralph è fasciato come una mummia, Georg è diventato uno spettro, J.J. scompigliato come un cavernicolo, Fred stracciato come un accattone, Wally indossa una maschera da grottesca, Pipkin... «Ehi, dov'è finito Pipkin?»... Indossava una maschera bianca e portava una lunga falce. Ma ora è sparito! Che fine ha fatto? Scortati da Mr Moundshroud, una guida davvero particolare, i sette ragazzi partono alla ricerca dell'amico e strada facendo si imbatteranno in una fitta serie di avventure grottesche e allucinanti. E... riusciranno a salvare Pipkin?


La mia opinione: Ottime idee mal sviluppate. L'inizio è molto promettente, purtroppo la trama dopo pochi capitoli inizia a diventare frenetica e confusionaria, sembra un viaggio sconclusionato e allucinato più che fantastico e ne sono rimasta delusa. Amo le storie per ragazzi ma qui a mio avviso manca davvero qualcosa, e non per il target giovane a cui è destinata, anche confrontando la storia con altre per ragazzi questa risulta una delle peggiori che abbia letto, difficile seguire la lettura, ancora più difficile capire l'evolversi dei fatti perché sono un susseguirsi di azioni senza significato e non ho capito se sia colpa della scrittura che non è stata capace di descrive ciò che accade o se sia colpa della storia in sé che ha delle carenze. Sebbene a grandi linee abbia apprezzato il messaggio che stava alla base, il tentativo di spiegare le origini di Halloween per me è riuscito solo in modo molto parziale e abbozzato.



voto:


Acquisto consigliato? Personalmente non lo consiglio, è un libro che non vedo adatto neanche come favola per ragazzi da quanto l'ho trovato confuso... ma se siete amanti delle storie "non-sense" allora forse potrebbe fare per voi.

lunedì 3 novembre 2014

Recensione: SEXY - Joyce Carol Oates

La mia recensione su "Sexy" di Joyce Carol Oates.





Titolo: Sexy 
Autrice: Joyce Carol Oates
Traduzione: Angela Ragusa
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: Settembre 2006
Pagine: 187
Prezzo: 13,00 euro

 
Sinossi: Darren è bello, sportivo, timidissimo. Un giorno accetta un passaggio dal suo insegnante d'inglese, che è estremamente gentile con lui e lo riporta a casa. Quando alcuni studenti, per vendicarsi dei brutti voti, accusano il professor Tracy di essere omosessuale e di averli molestati, Darren, proprio per quel passaggio, viene chiamato a testimoniare. Si trova così suo malgrado trascinato nel fango della vicenda e dovrà scegliere da che parte stare.


La mia opinione: Non sapevo davvero cosa aspettarmi da questo libro. Ho iniziato la lettura cercando di capire quali sarebbero stati gli argomenti trattati dalla storia, ma l'idea che mi facevo man mano che leggevo era sempre incerta. Di sicuro "Sexy" è un romanzo dal messaggio che fuorviante è dire poco, ma questo è un punto forte del libro, perché la curiosità di scoprire dove vuole portare la storia è talmente tanta da indurre il lettore a leggere febbrilmente in pochissimo tempo, nel mio caso una sola mezza giornata di lettura. Lo stile di scrittura è scorrevolissimo, semplice e gradevole, ne sono rimasta entusiasta. Ma le tematiche... beh... sinceramente non sono riuscita a capirle. Mentre leggevo pensavo a varie alternative. Prima ho pensato che questo potesse essere un romanzo adolescenziale sulla scoperta del sesso, ma poi ho iniziato a pensare che invece potesse essere un romanzo sulla violenza sessuale e psicologica sui minori... ma anche lì mi sono sbagliata. Successivamente ho pensato potesse parlare di omosessualità e di discriminazione. Poi ho pensato che il tutto potesse trasformarsi in un thriller.
No, diciamo che questo romanzo racchiude un po' di ogni cosa sopra citata, ma non si focalizza davvero su queste tematiche. Il protagonista viene descritto come un ragazzo bellissimo che attrae tutti, uomini e donne indistintamente, ma a parte il suo aspetto estetico, interiormente è davvero vuoto, ma al tempo stesso appare come un personaggio molto ambiguo e non si riesce a capire cosa realmente pensa e prova. Io speravo che il suo personaggio ad un certo punto si sarebbe rivelato in qualche modo al lettore, speravo che ci sarebbe stato un vero colpo di scena sconvolgente a dare un senso a tutta la storia e a giustificare il clima di tensione che pervade sottilmente tutte le pagine.
IN REALTÀ E' STATO UN BLUFF!
Il finale è stato quanto di più deludente potessi leggere, mi aspettavo davvero di tutto, ma non mi aspettavo invece un epilogo banale e senza significato, cosa che purtroppo è stata.
Come dicevo il protagonista fin da subito sembra un ragazzo con poca personalità, senza idee sue, che si fa trascinare dalla massa, che vuole farsi accettare e che tutto ciò ce vuole è solo avere una bella reputazione e non andare mai controcorrente. Mi ero detta che no, non poteva essere davvero così, speravo che l'autrice avesse solo inscenato questa facciata così poco carismatica, ma che avesse in serbo qualche asso nella manica, invece purtroppo ho scoperto che non c'erano secondi fini, la storia è realmente ciò che leggiamo, ovvero lo specchio di una società vuota e impersonale, piena di pregiudizi e che non vuole uscire dai binari, né nel bene, né nel male. Anche un finale drammatico sarebbe stato più auspicabile rispetto a ciò che invece accade: ovvero il nulla.
Nonostante il finale, che si merita il voto più basso possibile, tre quarti del libro è stata una buona lettura, ricca di tensione psicologica e anche se sfocia nel nulla assoluto non posso comunque fare a meno di dare una sufficienza come voto complessivo. La Oates è un'autrice talentuosa, questa volta non ho capito in pieno il suo intento (forse creare il protagonista più apatico e vuoto della letteratura?), ma comunque merita di essere letta.




voto:


Acquisto consigliato? E' un libro molto facile e veloce da leggere ma non altrettanto facile da interpretare. Io ammetto di non averne capito a pieno il senso, anche se alcune ipotesi nella testa me le sono create, ma forse andrebbe addirittura riletto per capirlo meglio, o forse sarebbe da chiedere delucidazioni direttamente all'autrice, eheheh. Comunque mi sento di consigliarne la lettura, se rimarrete delusi dalla storia potrete comunque fare le vostre teorie sul messaggio che l'autrice voleva trasmettere.

sabato 1 novembre 2014

YES & NO - Ottobre 2014

Yes&No è stato creato da Morna di Forgotten Pages

Yes & No è una rubrica che consiste nel fare un bilancio delle letture del mese, decretando il migliore e il peggiore libro letto. Ho voluto prendere questa rubrica dal blog di Morna perché mi piaceva molto, la pubblicherò come di consueto all'inizio di ogni nuovo mese, per fare il punto della situazione del mese appena trascorso.

Ecco i libri letti durante questo mese:

  1. "Il letto di Alice" Kathleen Schine
  2. "Maze Runner - Il labirinto" James Dashner
  3. "Dark Demonia" Isabella Santacroce
  4. "L'apprendista assassino" Robin Hobb
  5. "L'albero di Halloween" Ray Bradbury


Il libro YES del mese è:

Senza alcun dubbio "L'Apprendista assassino" di Robin Hobb, che con 4.5 stelline si aggiudica il primo posto (QUI LA MIA RECENSIONE).


Il libro NO del mese è:

Questo mese ci sono due libri che a pari merito non mi sono piaciuti:

"Il letto di Alice" di Kathleen Schine, che nonostante la mia buona volontà nel leggerlo un po' alla volta (altrimenti era noioso) non ha saputo proprio conquistarmi e gli ho dato solo 2 stelline. (QUI LA MIA RECENSIONE). E poi c'è anche "L'albero di Halloween" di Ray Bradbury. Questo a differenza dell'altro libro l'ho letto velocemente, solo un giorno, ma non per questo mi è piaciuto di più... anzi. Non ho ancora scritto la recensione, ma anche lui si meriterà 2 stelline.

venerdì 31 ottobre 2014

Recensione: L'APPRENDISTA ASSASSINO - Robin Hobb

Ecco la mia recensione al libro "L'apprendista assassino" di Robin Hobb.




Titolo: L'apprendista assassino
Serie: Lungavista vol. 1
Autrice: Robin Hobb
Traduzione: P.B. Cartoceti
Casa editrice: Fanucci
Pagine: 379
Data di pubblicazione: Settembre 2005
Prezzo: 9,90

Sinossi: Un'umanità di servi e signori abita un mondo pervaso da una magia sottile e inquietante, fra intrighi di corte e minacce di misteriosi pirati in grado di manipolare le loro vittime privandole di ogni forma di raziocinio e sentimento. Tra questi pericoli si aggira il giovane Fitz, un "bastardo" di stirpe reale, la cui sola consolazione è un magico e tenero legame con gli animali. Accolto a corte, Fitz dovrà apprendere l'uso delle armi e le regole dell'etichetta, ma il suo destino è legato all'abilità di uccidere nell'ombra... Diventare un assassino vuol dire intraprendere un mestiere crudele e solitario, e soprattutto scoprire i propri poteri, lascito del sangue dei Lungavista.
Sospeso nella magia del mito e del romanzo cavalleresco, L'apprendista assassino racconta un universo drammatico in cui la lotta fra il Bene e il Male non è mai una prevedibile guerra tra opposti inconciliabili ma scontro umano tra fato necessità, tra libera scelta e destino, tra personaggi la cui esistenza è sempre, inevitabilmente imprevedibile.



La mia opinione: "L'apprendista assassino", primo libro di una promettente trilogia, con ambientazione medievale, di genere fantasy, ma non troppo. Di solito siamo abituati a fantasy dove la componente fantastica è molto marcata, con personaggi quali elfi, fate e altre creature paranormali e dove la magia è una caratteristica sempre presente. Questo romanzo della Hobb invece si distingue dagli altri fantasy proprio per il fatto che queste peculiarità sono quasi completamente assenti, la storia come ambientazione e personaggi è molto realistica, sembra quasi di leggere un romanzo storico cavalleresco, vi sono solo dei piccoli accenni magici come la telepatia tra uomini e quella tra uomo e animale a farci ricordare che si tratta di un fantasy, ma questo non è a mio avviso un punto debole del libro, semmai una qualità che lo rende diverso e particolare rispetto agli altri. Altra nota che contraddistingue questo primo libro è la sua forte e marcata componente di formazione, in quanto la storia è incentrata sull'infanzia del protagonista fino all'età di circa quattordici anni e in questo lasso di tempo vi sarà una vera e propria crescita evolutiva e caratteriale del personaggio, che sarà messo a dura prova da tante complicazioni. Non vi dico altro per non rovinare la lettura, ma, a parte i primi capitoli iniziali dove la storia è ancora agli albori e a tratti un po' lenta, la prosecuzione è davvero una sorpresa dietro l'altra e non ci sarà spazio per la noia. Non so dire qual'è la cosa che mi è piaciuta di più del romanzo, sicuramente lo stile di scrittura della Hobb invoglia alla lettura, come pure la trama che incuriosisce molto, e vi sono anche dei personaggi ben caratterizzati (seppur a volte con una connotazione troppo netta tra bene e male, ma non tutti, alcuni personaggi infatti rimangono ambigui) ma in realtà la cosa che ho percepito più forte e che mi ha legata maggiormente al romanzo è la sensazione che mi lasciava quando mettevo la lettura in pausa, una sensazione quasi di nostalgia per i personaggi e per la storia che mi ha indotta più di una volta a riprendere a leggere molto più in fretta rispetto ad altri libri. Se devo guardare alla trama nuda e cruda mi rendo conto che è ben strutturata e sopra la media, ma non così tanto speciale da giustificare una votazione superiore alle quattro stelline; ma se invece devo giudicarlo secondo le sensazioni trasmesse, che come ho detto prima sono state molto forti ed è raro trovare romanzi capaci di calamitare l'attenzione così, allora cinque stelline se le meriterebbe tutte. Mi riservo il massimo dei voti per i prossimi della serie, sapendo già che questo libro, rispetto alla serie completa, è solo una piccola introduzione.




voto:



Acquisto consigliato? Sì, lo consiglio sia ad appassionati del genere fantasy che ad appassionati di romanzi storici medievali, qui troverete una commistione che sono sicura riuscirà ad accordare tutti. Purtroppo il libro è andato fuori commercio e la gentile Fanucci al momento non si decide a ristamparlo, cosa che sta facendo salire il prezzo dei volumi alle stelle. Un vero peccato per una serie che meriterebbe di affiancare nomi ben più noti e che ha una media di voti sopra le 4 stelline, segno che è stata apprezzata molto da lettori di tutto il mondo.

lunedì 20 ottobre 2014

Mini recensione: DARK DEMONIA - Isabella Santacroce

La mia breve recensione su "Dark Demonia" di Isabella Santacroce.




Titolo: Dark Demonia
Autrice: Isabella Santacroce
Illustrazioni: Talexi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: Maggio 2005
Pagine: 68
Prezzo: ormai alle stelle!!!!

Sinossi: Dark Demonia è il canto di un angelo condannato all'inferno, è un canto gridato nel buio da chi viene considerato un diverso, abbandonato, sottratto alla vista, lasciato solo nel mondo dei mostri. Dark Demonia è disperata richiesta d'amore nell'odio feroce in cui vite prigioniere dei pregiudizi sono costrette, è voce dell'oscurità in cui vivono i rinnegati dell'esistenza.


La mia opinione: Provocatorio, violento, grottesco, scritto con uno stile poetico e al tempo stesso osceno, tipico dell'autrice. Sicuramente un libro dai contenuti troppo scomodi per una casa editrice rinomata, anche se mi aspettavo quasi di peggio, dato che la Mondadori pubblica i libri di Ryu Murakami che fanno letteralmente vomitare da quanto sono violenti e perversi (e pure scritti male!!!!), ma forse continua a pubblicarli ignara perché è troppa fatica leggersi un libro intero, mentre questo della Santacroce è in realtà una graphic novel e la si legge in un attimo, da qui la decisione di toglierla dal commercio a pochi mesi della pubblicazione. Sì, le scene sono senza dubbio forti, vietate ai minori e volutamente esagerate, ma lo stile è davvero unico, ammaliante come pochi. E' per questo che amo la Santacroce e più le sue storie sono estreme e più mi piacciono. Questa vale decisamente la pena leggerla, ma solo a chi già conosce e apprezza l'autrice, perché altrimenti potreste rimanere seriamente scioccati, vi avverto ;-)
Purtroppo non posso però assegnare il massimo dei voti perché è talmente breve (68 pagine con immagini e poche frasi per ogni pagina) che finisce subito. Davvero... avrei voluto che durasse molto molto di più. Bella e macabra la grafica, ma in formato romanzo con solo scrittura lo avrei preferito.



voto:


Acquisto consigliato? Preso atto che ormai il libro è rarissimo e introvabile, potreste giusto reperirne qualche copia usata a prezzi esorbitanti, che si aggirano dai 200 euro in su... io l'ho pagato sì tanto ma non così tanto... quindi... se vi capita ad un prezzo più ragionevole e siete fan dell'autrice vale la pena averlo, altrimenti... boh

Recensione: MAZE RUNNER - IL LABIRINTO - James Dashner

La mia recensione su "Maze Runner - Il labirinto" di James Dashner.



Titolo: Il labirinto
Serie: Maze Runner vol. 1 
Autore: James Dashner
Traduzione: Annalisa Di Liddo
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: Settembre 2014 (seconda edizione)
Pagine: 408
Prezzo: 14,90 euro

 
Sinossi: Quando Thomas si risveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L'unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l'ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore. Il mistero si infittisce quando - senza che nessuno se lo aspettasse - arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.


La mia opinione: Parto col dire che questo libro ha un'ottimo e ripeto ottimo potenziale, ma che per scelte varie che ha fatto l'autore perde un po' di credibilità. La storia inizia benissimo ed è quanto mai intrigante: un labirinto misterioso dove sono stati inseriti dei ragazzi le cui memorie sono state cancellate. Scopo del romanzo è quindi darci delle risposte. Come mai quei ragazzi sono lì? Che cos'è il labirinto? Da chi è stato costruito e perché? Queste risposte vengono date il più tardi possibile, ben tre quarti del libro è dedicato a introdurre tutti i vari aspetti del labirinto e si impara a conoscerlo, vi sono molte scene d'azione e la narrazione scorre molto veloce, quindi non si ha proprio l'occasione di annoiarsi, anche se più ci si avvicina al finale e più le aspettative sono alte. I difetti riscontrati fino a questo punto sono abbastanza veniali: personaggi un po' stereotipati ma in linea con gli YA e una scrittura scorrevole ma che si avvale di un gergo adolescenziale (alcune parole nello specifico sono quasi imbarazzanti da quanto stupide) che non erano affatto necessarie e delle quali si poteva benissimo fare a meno. Ma il difetto maggiore del romanzo sta proprio nel finale; io personalmente ho trovato la risoluzione del mistero abbastanza deludente. Ora per ovvie ragioni non entrerò nei dettagli, ma a grandissime linee posso dire che il motivo per cui questo labirinto esiste e i ragazzi sono stati mandati lì è davvero debole, per non dire poco credibile. Tutte queste enormi risorse e tempo sprecati per che cosa? Un finale arrampicato sugli specchi a mio avviso, ma che comunque apre uno spiraglio per un seguito anch'esso dall'ottimo potenziale dato che lo scenario cambia radicalmente e anche l'ambientazione. Sono curiosa di sapere come l'autore riuscirà a sviluppare la storia, con la speranza che lo faccia in modo avvincente e con delle risoluzioni migliori.




voto:


Acquisto consigliato? Consigliato principalmente ad un pubblico adolescente, ma se amate la distopia potrebbe comunque fare al caso vostro dato che ci sono degli spunti originali da non sottovalutare.

domenica 12 ottobre 2014

Mini recensione: IL LETTO DI ALICE - Cathleen Schine

La mia breve recensione su "Il letto di Alice" di Cathleen Schine.




Titolo: Il letto di Alice
Autrice: Cathleen Schine
Traduzione: Stefano Bortolussi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 14 Ottobre 2009
Pagine: 210
Prezzo: 9,50 euro

Sinossi: Alice è seducente, irresistibile e irriverente verso il mondo dei maschi. Nella sua camera d'ospedale, dove è costretta all'immobilità da una malattia misteriosa, entrano e escono genitori stravaganti, innamorati respinti, spasimanti bizzarri. Il suo letto diventa così un folle volano, un osservatorio dal quale il lettore può intuire gli spazi smisurati dei desideri, i sentimenti che durano solo un minuto, le fantasie amorose più trasgressive.


La mia opinione: Questo libro me lo sono trascinato dietro per un po'... diciamo che preso a piccole dosi l'ho trovato abbastanza piacevole. La storia è molto statica e non ci si poteva aspettare di più con una protagonista confinata in un letto d'ospedale, ma diciamo che un po' di più il lettore se lo aspetta sempre, anche da un libro con una trama così. Idea originale, scrittura ironica a cinica, con scene pseudo-divertenti e grottesche che aiutano a stemperare un'atmosfera che altrimenti sarebbe stata abbastanza triste, ma il risultato è che il lettore non impara a conoscere davvero la protagonista e immedesimarsi in lei, quindi da questo punto di vista la storia risulta fredda e distante, nel complesso poco incisiva. Ripeto, può risultare un libro piacevole, soprattutto a chi piace questo stile di scrittura, ma io prediligo descrizioni più approfondite per quanto riguarda l'introspezione dei personaggi e quindi non è un libro che rientra nei miei gusti anche se ho letto di peggio.



voto:


Acquisto consigliato? Se vi piacciono le situazioni narrate con distacco, stravaganza e una punta di cinismo questo libro può fare al caso vostro, altrimenti non lo consiglio.