sabato 17 gennaio 2015

Recensione: CORRENDO CON LE FORBICI IN MANO - Augusten Burroughs

La mia recensione su "Correndo con le forbici in mano" di Augusten Burroughs.



Titolo: Correndo con le forbici in mano
Autore: Augusten Burroughs
Traduzione: Giovanna Scocchera
Editore: Rizzoli BUR
Data di pubblicazione: 2007
Pagine: 296
Prezzo: 8,50 (edizione economica)

Sinossi: La corsa di Augusten inizia a nove anni e non rallenta più per tutta l'adolescenza, incastrata tra quel grottesco insegnante di matematica alcolizzato che dovrebbe essere suo padre e una madre sofisticata e vanesia che sogna di vedere i propri versi pubblicati sul "New Yorker". Con le sue giacche blu navy, i capelli sempre laccati e il sogno glamour di diventare parrucchiere per dive o medico in una soap-opera, Augusten viene letteralmente scaricato dalla madre al dottor Finch, il suo psichiatra. Nella casa tutta rosa dove il dottore vive insieme alla moglie, appollaiata davanti alla televisione a sgranocchiare crocchette per cani, si aggirano i loro figli, sette tra biologici e adottivi, e tutti i pazienti variamente psicotici che entrano nella pink house e molto spesso decìdono di non uscirne più, di farsi adottare o di sedurre uno qualsiasi dei membri della famiglia.


La mia opinione: Ho iniziato a leggere questo libro del tutto ignara del fatto che si trattasse di un'autobiografia (anche se quanto corrisponde a verità non è dato sapersi...). Io di solito non amo affatto le autobiografie (passino le biografie, ma quando l'autore parla direttamente di sé è molto diverso) perché hanno il brutto vizio di non raccontare veramente una storia in modo fluido ma di farlo per aneddoti e io ho sempre mal sopportato i libri in cui ogni capitolo racconta di un diverso aneddoto, solitamente mi annoiano e faccio fatica ad andare avanti. Dopo avere letto un paio di capitoli (che mi erano molto piaciuti) mi sono accorta che questo non era un semplice romanzo come avrei preferito, ma si trattava dell'infanzia dell'autore stesso. Inizialmente ne sono rimasta delusa, perché la struttura del libro corrispondeva proprio a ciò che a me non piace: ovvero, aneddoti diversi ad ogni capitolo. Mi sono detta: oh, no, ci risiamo, stessa struttura narrativa trita e ritrita che vuole spacciarsi per uno spaccato di vita del tutto fuori dall'ordinario e con umorismo forzato, come accade quasi sempre nelle autobiografie. Per fortuna mi sono dovuta ricredere. Non totalmente, ma in buona parte sì.
Perché "Correndo con le forbici in mano" è sì un'autobiografia con la stessa identica struttura trita e ritrite delle autobiografie e come tutte le autobiografie punta molto sulle situazioni strampalate e vuole fare ironia... MA... ciò non toglie che tra tutte le autobiografie che ho letto fin'ora è senza dubbio la migliore!!!! Non me lo sarei mai aspettata di poter gradire un libro scritto per aneddoti, ma in realtà lo stile di scrittura è ottimo e riesce a collegare tutti gli avvenimenti dei capitoli, facendoli rientrare in un quadro più grande, così che diventino una vera e propria storia in cui sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi e arrivata alla fine mi dispiaceva davvero non poter leggere più di loro!
Intendiamoci, questo non è un libro per tutti, è un libro ESAGERATO, straripa di situazioni ASSURDE, che non so se siano vere, ma la sensazione che ti lascia è proprio che sia tutto vero, dalla prima all'ultima riga. Come dicevo prima, è un libro con uno stile di scrittura davvero ottimo, anche se più volte vengono usati termini forti e anche un po' volgari, e le situazioni narrate oscillano tra l'ironico, il grottesco e il dramma. Sì... per molti versi è una storia parecchio drammatica, anche se i toni sono leggeri e noncuranti, e anche le scene che sfiorano la pedofilia vengono fatte passare per ordinaria amministrazione, come se nulla fosse mai grave.
Questa caratteristica sicuramente non piacerà a tutti... ma a me... vi dirò... non ha dato fastidio, basta entrare nell'ottica che chi ha scritto e ha vissuto realmente quelle cose non pensava ci fosse nulla di male.
Un libro assolutamente fuori di testa, ma che, contrariamente ai miei gusti personali, ho apprezzato.

voto:



Acquisto consigliato? Sì, consigliato a chi sa apprezzare il grottesco. Non consigliato se vi infastidiscono tematiche che sfiorano la violenza domestica, l'abbandono di minore o la pedofilia senza condannarle.

giovedì 15 gennaio 2015

Recensione: L'AMORE BUGIARDO - Gillian Flynn

La mia recensione su "L'amore bugiardo" di Gillian Flynn.



Titolo: L'amore bugiardo
Autrice: Gillian Flynn
Traduzione: Graziosi F. - Zani I.
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: Gennaio 2013
Pagine: 462
Prezzo: 18,00

Sinossi: L’amore bugiardo è un thriller ad alta tensione in cui la scrittrice statunitense Gillian Flynn narra la vicenda di un matrimonio che non è proprio dei più felici. Amy e Nick si sono conosciuti ad una festa e tra i due è stato un colpo di fulmine. Anni dopo, Nick ed Amy sono nel Missouri e si stanno preparando per i festeggiamenti del loro quinto anniversario di matrimonio. Le cose però, in quei cinque anni, non sono andate come speravano. I due hanno perso il lavoro e da giovani rampanti con una carriera promettente davanti, Amy e Nick sono andati un po’ alla deriva. Sono andati via da Brooklyn e si sono trasferiti a North Carthage, nel Missouri. Qui Nick ha aperto un bar, ed Amy fa la casalinga. Al di là di tutto, i due si apprestano a festeggiare quei cinque anni insieme. E’ una calda mattinata estiva, tutto è stato predisposto per la ricorrenza, ma Amy non c’è più. Nel salotto ci sono segni evidenti di una colluttazione e tracce di sangue. Che fine ha fatto Amy? Possibile che le sia successo qualcosa di tremendo? Magari Amy, nel diario che custodiva tanto gelosamente, ha scritto qualcosa che possa spiegare l’accaduto, nella sua memoria potrebbero emergere elementi in grado di condurre alla verità. Tra la gente cominciano a serpeggiare dei sospetti su Nick. Chi è davvero quell’uomo veramente? Un marito devoto o uno spietato criminale, che è riuscito a nascondere la sua vera identità per tutto il tempo che ha trascorso accanto ad Amy? Gillian Flynn, con L’amore bugiardo, porta il lettore nei meandri più oscuri di un matrimonio finito male.


La mia opinione: Abbagliata dalle millemila recensioni positive e dal film uscito nelle sale un mesetto fa, eccomi qua anche io a recensire questo libro dal successo fulmineo. Diciamo che le aspettative erano molto alte e per la maggior parte non sono state deluse, anche se non sono neanche state soddisfatte pienamente. Ma andiamo per gradi.
Sicuramente come storia ha una grandissima attrattiva iniziale. Siamo abituati a leggere thriller i cui protagonisti sono detective, squadre di polizia, medici legali et similia che si trovano invischiati nei "drammi degli altri" e leggere invece un thriller che si discosta da questo schema, i cui protagonisti sono personalmente nel cuore della vicenda, presumibilmente vittima e carnefice, è una boccata d'aria fresca e in un certo modo incuriosisce ancora di più rispetto ai thriller investigativi tradizionali.
I capitoli si alternano dinamici cambiando punto di vista tra LUI (Nick) e LEI (Amy) - i due protagonisti del libro - con uno stile di scrittura dinamico e scorrevole, davvero meritevole perché riesce subito ad affascinare il lettore e a dargli un piacevole senso di voyerismo come se stesse entrando di nascosto nei pensieri più reconditi di ben due persone e nel loro oscuro menage familiare.
Diciamo che questa sensazione dura metà libro e fino a lì ne ero TOTALMENTE entusiasta.
Poi avviene il primo colpo di scena memorabile e nella seconda metà il libro perde un po' di credibilità. Intendiamoci, rimane sempre un'ottima lettura, la curiosità di sapere come si evolverà la situazione è sempre molto presente, ma le cose che accadono sono in certi casi talmente esagerate che il mio entusiasmo iniziale ne ha risentito. L'autrice è molto brava a farti credere una cosa per poi dimostrarti l'esatto opposto, questo non lo metto in dubbio, anche se gli stratagemmi utilizzati sono un po' grossolani, avrei preferito un'indagine psicologica più accurata e fine piuttosto che così estrema.
In definitiva direi che questo libro ha molti pregi dalla sua parte, oltre a quelli già menzionati vi sono anche degli spunti interessanti sulla psicologia di coppia e riflessioni varie che meritano attenzione e che portano il libro da un livello superiore e poi ha il grandissimo pregio di mantenere sempre alta l'attenzione del lettore. Ma non è il libro perfetto che mi sarei aspettata, e anche il finale risulta particolarmente fiacco e tirato via. Certamente inquietante, questo sì, ma auspicavo a un epilogo più memorabile.


voto:



Acquisto consigliato? Sì, consigliato perché diverso dal solito, consigliato perché originale e sono sicura che non vi annoierà.

mercoledì 14 gennaio 2015

2014 - I MIGLIORI LIBRI LETTI

Il 2015 è già iniziato da settimane e non ho ancora stilato la classifica delle mie letture preferite dell'anno appena trascorso. Rimedio subito :-)

I libro che ho letto durante il 2014 sono stati 50 (cifra tonda!!) non tantissimi, ma siccome ho avuto parecchi impegni, non è neanche male.

Ecco la lista dei libri letti:

1. "Lasciami entrare" John Ajvide Lindqvist
2. "The help" Kathryn Stockett
3. "Il conte di Montecristo" Alexandre Dumas
4. "Baci e bugie" Lauren Henderson
5. "Transilvania love" Karinee Price
6. "Sete" Christopher Pike
7. "Villa Sventura" Philip Ardagh
8. "Un bacio al buio" Lauren Henderson
9. "Leviathan. La trilogia" Scott Westerfeld
10. "Agatha Raisin e la quiche letale" M.C. Beaton
11. "Clorofilla dal cielo blu" Bianca Pitzorno
12. "Alba d'inchiostro" Cornelia Funke
13. "Iris - i risvegli ametista" Maurizio Temporin
14. "Non è mia figlia" Sophie Hannah
15. "Mr. Gwyn" Alessandro Baricco
16. "La sedicesima luna" Kami Garcia e Margaret Stohl
17. "Il ritratto" Vivien Alcock
18. "Costretta al silenzio" Linda Castillo
19. "Maledetta primavera" Paolo Cammilli
20. "Sai tenere un segreto?" Sophie Kinsella
21. "A bocca aperta" Matt Rothschild
22. "Il gioco di Gerald" Stephen King
23. "Novecento" Alessandro Baricco
24. "Oh, boy!" Marie-Aude Murail
25. "Il campeggio degli orrori" R.L. Stine
26. "Sogni di sangue" Lorenza Ghinelli
27. "La corsa delle onde" Maggie Stiefvater
28. "I Viceré" Federico De Roberto
29. "Una damigella in pericolo" P.G. Wodehouse
30. "Il giardino delle pesche e delle rose" Joanne Harris
31. "Il ladro di fulmini" Rick Riordan
32. "Colorado Kid" Stephen King
33. "Il signore delle mosche" William Golding
34. "L'atlante di smeraldo" John Stephens
35. "Le stanze buie" Francesca Diotallevi
36. "L'arte della magia" Terry Pratchett
37. "Tra due fuochi" Karin Slaughter
38. "E liberaci dal padre" Elizabeth George
39. "Il letto di Alice" Cathleen Schine
40. "Maze Runner. Il labirinto" James Dashner
41. "Dark Demonia" Isabella Santacroce
42. "L'apprendista assassino" Robin Hobb
43. "L'albero di Halloween" Ray Bradbury
44. "Sexy" Joyce Carol Oates
45. "La rivelazione dell'antica carta" Karen Marie Moning
46. "La ragazza dei miei sogni" Francesco Dimitri
47. "L'assassino di corte" Robin Hobb
48. "Non è lui" Sophie Hannah
49. "Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina" Fannie Flagg
50. "La lotteria" Shirley Jackson


Tra questi i miei preferiti sono stati:

1) Al primo posto "Le stanze buie" di Francesca Diotallevi QUI LA MIA RECENSIONE

Un libro che si è meritato un voto che praticamente non do mai: le 5 stelline!!! L'autrice è italiana ed esordiente, non mi sarei mai aspettata di leggere un libro tanto bello da un'autrice non famosa, ma sono al tempo stesso felicissima che sia lei la mia migliore lettura!!!! 















2) Al secondo posto la trilogia dei Lungavista, di cui ho letto (riletto) il primo e il secondo libro.
"L'apprendista assassino" e "L'assassino di corte" di Robin Hobb sono libri entrambi splendidi (di cui io al momento ho fatto la recensione solo del primo, QUI) che si meritano 4,5 stelline il primo e 5 stelline il secondo. Questa è una saga tra l'altro INGIUSTAMENTE MESSA FUORI COMMERCIO dalla Fanucci, ma che si meriterebbe di stare sempre sugli scaffali delle librerie tra fantasy del calibro di Martin et similia... perché sono sicura piacerebbe praticamente a tutti!





















3) Per il terzo posto la scelta si fa più difficile, perché più libri se lo meriterebbero, ma scelgo "La corsa delle onde" di Maggie Stiefvater per la storia originale, anche se YA, che me l'ha fatto particolarmente apprezzare. Io e gli YA ci stiamo prendendo un periodo di distacco, prima ne leggevo molti, ora pochissimi, mi sembrano tutti uguali, ma ho voluto premiare questo libro perché riesce davvero a distinguersi. QUI LA MIA RECENSIONE



Poi, ok, avrei dovuto finire qui, ma devo nominare anche gli altri libri meritevoli a cui assegno un quarto posto pari merito. E sono:

- "Il conte di Montecristo" di Dumas (bellissimo, anche se troppo lungo perché pubblicato originariamente a puntate)
- "Lasciami entrare" di John Ajvide Lindqvist (che si aggiudica il podio tra i migliori horror letti. Ma non guardate il film che ne è stato tratto che non assolutamente paragonabile al libro).
- "The Help" di Kathryn Stockett (molto bello, una lettura edificante e al tempo stesso leggera e scorrevole)
"Tra due fuochi" di Karin Slaughter (questa serie thriller per me merita oltre ogni dire, la amo!!!)


Non nominerò invece i libri peggiori perché quelli che non mi sono piaciuti va benissimo anche non menzionarli, sarebbe ingiusto infierire oltre, dal momento che le recensioni negative parlano già chiaro :-)

E questo è tutto, spero in un 2015 ricco di belle letture ^__^