mercoledì 29 aprile 2015

Recensione: LA COMPAGNA DI SCUOLA - Madeleine Wickham

La mia recensione su "La compagna di scuola" di Madeleine Wickham.




Titolo: La compagna di scuola
Autrice: Madaleine Wickham (meglio nota come: Sophie Kinsella)
Traduzione: Nicoletta Lamberti
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: Febbraio 2010
Pagine: 285
Prezzo: 19,00

Sinossi: Si può essere amiche per la pelle senza mai rivelarsi completamente, ma anzi celando una parte essenziale di sé? È quello che succede a Maggie, Roxanne e Candice. Più o meno coetanee, le tre amiche lavorano in un'importante rivista di Londra e sono molto legate. Il loro rapporto si fonda su un rito irrinunciabile: una volta al mese si ritrovano al Manhattan Bar dove, tra un cocktail e l'altro, si confrontano in un frizzante teatrino di chiacchiere e confidenze. Ma dietro le apparenze - Maggie, Roxanne e Candice sembrano davvero realizzate, così padrone di sé nel lavoro e nel privato - ognuna di loro recita in qualche modo una parte, nascondendo alle altre aspetti importanti della propria vita. "La compagna di scuola" è uno dei romanzi scritti da Madeleine Wickham, meglio nota con lo pseudonimo di Sophie Kinsella, prima di raggiungere la popolarità con la serie "I love shopping".


La mia opinione: Questo libro fa parte dei primi lavori di Sophie Kinsella, quelli firmati col suo vero nome, prima che appunto diventasse Sophie Kinsella! Avevo sentito dire che inizialmente i libri di questa autrice non erano divertenti e frizzanti come quelli che l'hanno portata al successo, e in effetti questo libro si discosta moltissimo dall'umorismo carico che ero abituata a leggere negli altri suoi scritti, ma mi aspettavo una mezza delusione, una scrittura acerba, e invece non ne sono rimasta affatto delusa. La storia è semplice e il finale troppo edulcorato, da tipica commediola, ma in generale l'ho trovato un libro scritto veramente bene! Fin dalle prime pagine mi ha catturata, perché riesce a rappresentare alla perfezione le scene e i personaggi e basta leggere un paio di capitoli per essere totalmente assorbiti dalla storia e interessarsi ai suoi sviluppi. Poi siccome la narrazione si divide in tre punti di vista diversi l'ho trovata ancora più interessante dato che personalmente amo seguire le vicende di più personaggi e mi sono ritrovata a leggere convulsamente terminando la lettura nell'arco di sole 24 ore e questo è assolutamente sintomo che il libro mi è piaciuto e anche tanto. Nonostante sia ben lontano dall'avere una trama geniale o indimenticabile rientra in pieno nei libri piacevoli e leggeri (ma neanche troppo leggeri, dato che qualche tematica importante e profonda la tratta eccome!) che consiglio di leggere quando avete voglia di commedia. La Kinsella rimane una valida garanzia anche quando si firma Madeleine Wickham!


voto:


mercoledì 22 aprile 2015

Recensione: DIVERGENT - Veronica Roth

La mia recensione su "Divergent" di Veronica Roth.



Titolo: Divergent
Serie: Divergent vol. 1 
Autrice: Veronica Roth
Traduzione: Roberta Verde
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: Maggio 2012
Pagine: 480
Prezzo: 16,90 euro

 
Sinossi: Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...


La mia opinione: Parto dal presupposto che questo libro mi è piaciuto... ma non mi è piaciuto! Già... come presupposto è tutto un programma ma la verità è che questo libro l'ho trovato carino e piacevole tanto da leggerlo in pochi giorni: la storia è scorrevole, la scrittura è piuttosto semplice ed ammaliante, la storia è abbastanza interessante da calamitare l'attenzione senza annoiare. Però se mi devo focalizzare sui particolari posso dichiarare con assoluta certezza che questa storia è ingenua e ha dei contenuti profondamente superficiali. Penso che ogni buon romanzo distopico che si rispetti deve avere un background solido alle spalle, invece qui non c'è. L'ambientazione viene ricreata dal NULLA, il contesto in cui nasce la situazione economica-politica-sociale che troviamo non è spiegata e per questo ci ritroviamo a seguire una vicenda che si svolge unicamente nei ridotti confini di una città senza sapere niente di ciò che sta al di fuori di essa. E' una strategia comoda per l'autrice non dover dare spiegazioni, così come è una strategia comoda per l'autrice designare un mondo in cui le persone sono divise in sole quattro fazioni e ogni fazione ha un'unica e sola caratteristica, certo in questo modo non ha fatto nessuno sforzo per caratterizzare i suoi personaggi dato che tutti sono omologati e hanno un unico e solo carattere dominante. Diciamo che bastano queste ingenuità creative per capire che "Divergent" è un libro confezionato in serie sulla scia del successo del genere distopico e che analizzandolo trovi una trama scarna e molto POCO CREDIBILE. Non si capisce infatti come la politica e la situazione sociale di questo mondo abbia potuto reggersi da sola basandosi sulle sue regole (poche e assurde) fino ad arrivare al punto in cui lo si inizia a leggere, in cui tutte le dinamiche sono già realtà conclamata da decenni. Se si legge il libro impuntandosi su ciò che non quadra e stilando una lista di difetti inutile dire che lo odierete e troverete assurdo tutto ciò che accade nella storia.
Fortunatamente sto cercando si essere un po' flessibile, soprattutto quando si tratta di libri per ragazzi o YA e una volta appurato che il libro in questione non è di alto livello strutturale abbasso le pretese e cerco di prendere il libro per quello che è. In questo caso si è trattata di una scelta giusta perché ne è risultata una lettura molto piacevole che è scivolata via un poco tempo. E' una storia che tutto sommato mi è piaciuta e sarei curiosa di leggere i seguiti, e forse lo farò... devo ancora decidere.




voto:

domenica 19 aprile 2015

Recensione: NESSUNO SI SALVA DA SOLO - Margaret Mazzantini

La mia recensione su "Nessuno si salva da solo" di Margaret Mazzantini.






Titolo: Nessuno si salva da solo
Autrice: Margaret Mazzantini
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 4 Marzo 2011
Pagine: 189
Prezzo: 19,00 euro

Sinossi: Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Delia e Gaetano sono ancora giovani, più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Ma dove hanno sbagliato? Non lo sanno. Tre anni dopo "Venuto al mondo", Margaret Mazzantini torna con un romanzo che è l'autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante, come noi. Contemporaneamente a noi.


La mia opinione: Se dovessi descrivere questo libro con una sola parola, la parola giusta sarebbe "pesante". Questo libro l'ho trovato infatti molto pesante, e non per il numero di pagine ma per i contenuti e anche un po' per lo stile di scrittura. Lo stile di scrittura in realtà non è così male, perché l'autrice sa benissimo come descrivere gli stati emotivi e le situazioni, talmente bene che sembra di vederle in un film, il problema è che nel libro non vi è nessuna suddivisione in capitoli, solo pause di una riga tra alcuni paragrafi e questo, unendo poi il fatto che le scene sono descritte fin troppo minuziosamente in ogni infinitesimale dettaglio, porta il lettore a sentire su di sé un effetto simile all'indigestione. Ho dovuto infatti intramezzare la lettura del libro con quella di un altro, proprio per diluire questo estratto di pesantezza che sentivo. Poi i contenuti, beh... i contenuti sono come un macigno, danno un senso di nausea e tristezza assoluta. Il pessimismo è davvero ai massimi livelli nel descrivere le relazioni tra uomo e donna, ed è praticamente un pessimismo cosmico, perché non si estende ai soli personaggi del libro ma vorrebbe indurti a credere (riuscendoci benissimo tra l'altro!!!) che sia una verità universale e che valga per tutti la stessa cosa. Di sicuro è un libro da non leggere se si è depressi e scoraggiati per avvenimenti personali perché altrimenti darebbe la mazzata finale su ogni recondita speranza dell'essere umano.
A posteriori però non me la senso di dire che sia stata una brutta lettura...
Pessimistica... sì!
Deprimente... ok!
Triste... certamente!
Pesante... senza ombra di dubbio!!! 
Ma sono rimasta piuttosto soddisfatta da come l'autrice riesce a caratterizzare introspettivamente i suoi personaggi, l'analisi che ne esce fuori non è per niente superficiale o banale. Non avevo mai letto niente della Mazzantini e credo che cercherò di leggere qualcos'altro di suo, perché anche se non è stata una lettura piacevole adatta a svagarsi e farsi venire il buonumore, è stata comunque una lettura interessante e con degli spunti di riflessione da non sottovalutare.



voto:



venerdì 17 aprile 2015

Recensione: TOBIA. UN MILLIMETRO E MEZZO DI CORAGGIO - Timothée De Fombelle

La mia recensione su "Tobia. Un millimetro e mezzo di coraggio" di Timothée De Fombelle.




Titolo: Tobia. Un millimetro e mezzo di coraggio
Serie: Tobia Lolness, vol. 1
Autore: Timothée De Fombelle
Traduzione: Maria Bastanzetti
Editore: San Paolo
Data di pubblicazione: Aprile 2013
Pagine: 381
Prezzo: 9,90 (edizione economica)

Sinossi: Il padre di Tobia, studioso dalla grande saggezza, si rifiuta di rivelare il segreto di un'invenzione geniale, ma pericolosa; per questo viene rinchiuso in prigione e Tobia e la sua famiglia sono espulsi dalla comunità , e sospinti in un esilio forzato nella zona dei Bassi Rami. Ma Tobia riesce a fuggire, fugge dalla sua gente, dalla gente con cui ha vissuto, dalla gente a cui vuole bene. Un bambino di un millimetro e poco più scappa, braccato da un intero popolo, il popolo dell'albero, che vive dalla notte dei tempi sulla grande quercia. A Tobia sono rimasti pochi amici, ma soprattutto Elisha. Di ramo in ramo, Tobia affronterà un viaggio straordinario in cui paure, ricordi e solitudine si mescolano all'avventura della fuga. Tobia dovrà trovare dentro il suo cuore le risorse per attraversare tutto il suo mondo, salvare se stesso, i suoi genitori e il segreto di suo padre.


La mia opinione: Questo è un libro che, se dovessi basarmi unicamente sull'originalità della storia e dell'ambientazione, si meriterebbe 5 stelline. Tutto si svolge in un albero abitato da persone alte solo 1-2 millimetri. L'albero rappresenta la voluta metafora con il nostro mondo, il pianeta terra, che come il nostro pianeta ha i suoi problemi ambientali e di inquinamento. Per questi motivi il risultato è quello di una storia piuttosto realistica, a tratti anche molto triste e crudele, dove Tobia (il protagonista) e i suoi genitori affronteranno parecchie avventure e disavventure al fine di salvare l'albero, ma anche loro stessi, da personaggi senza scrupoli. Certamente in questo libro c'è una semplice morale ecologica, ma tutt'altro che semplici saranno invece i risvolti della vicenda, che risultano invece parecchio complicati e ben lungi dal finale edulcorato che ci aspetterebbe da un libro definito per bambini/ragazzi. L'autore ha senz'altro molto talento e il libro mi è piaciuto (nonostante non sia autoconclusivo e sia d'obbligo la lettura del secondo libro, cosa che farò al più presto), ma se devo trovargli un difetto per me è stato lo stile di scrittura, che avrei preferito più fluido, più lineare nel raccontare la vicenda. Invece ci sono parecchi salti temporali sia in avanti che indietro, alcune scene vengono raccontate da punti di vista diversi e a volte si fa leggermente fatica a capire cosa sta accadendo, e questo è molto inusuale trattandosi di un libro per ragazzi. Non dico che questa peculiarità sia per forza un difetto, ci sono molti libri che risultano più interessanti proprio per una narrazione non lineare, ma in questo caso non ce n'era bisogno, la storia era già abbastanza interessante così com'era e l'ingarbugliamento degli avvenimenti non ha fatto altro che rendere la lettura più complicata. Non mi aspettavo di dover dedicare così tanta attenzione alle scene, perché il pericolo altrimenti è quello di non capire alcuni passaggi e dover tornare indietro a rileggere.

voto: