venerdì 12 febbraio 2016

Recensione: LA SIGNORA DEI FUNERALI - Madeleine Wickham

La mia recensione su "La signora dei funerali" di Madeleine Wickham.

 

Titolo: La signora dei funerali
Autrice: Madeleine Wickham
Traduzione: Nicoletta Lamberti
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: Ottobre 2009 (edizione Bestsellers)
Pagine: 285
Prezzo: 9,50

Sinossi: Fleur Daxeny è bella e affascinante, ma soprattutto è una donna senza scrupoli. Fornita di uno straordinario guardaroba di eleganti abiti neri, consultati i necrologi sul "Times", Fleur si imbuca a funerali e commemorazioni puntando a conquistare ricchi vedovi inconsolabili. Dopo averli sedotti, e dopo aver messo mano alle loro carte di credito, Fleur scompare senza lasciare tracce, almeno fino all'incontro con una nuova, ignara vittima. Questo giochetto le riesce più volte. Ma quando si imbatte nel noioso e prevedibile Richard Favour alla commemorazione dell'amata moglie, qualcosa cambia. Ancora una volta, da vera professionista, Fleur riesce a far breccia nel cuore del povero vedovo, ma le cose non vanno esattamente come lei aveva previsto... Satira elegante dell'alta società british con tutti i suoi tic, perfetta come una pièce di teatro classico, "La signora dei funerali" è una commedia dai toni sofisticati, con un pizzico di cinismo e una protagonista che conquista con il suo essere anticonvenzionale e irresistibilmente incurante. Uno dei primi romanzi dell'autrice, scritto in gioventù prima di diventare Sophie Kinsella con "I love shopping".


La mia opinione: Anche se questo libro è uno dei primi scritti dall'autrice e nonostante si veda che è un lavoro ancora acerbo e che non può minimamente vantare l'umorismo frizzante ed intelligente che invece caratterizza i suoi ultimi libri, devo però dire che dai commenti letti in giro mi aspettavo molto di peggio. Invece come al solito (come tutte le volte che ho letto un libro di questa autrice) ho avuto l'ennesima conferma che leggere i suoi libri è una sorta di garanzia. Se si cerca un libro leggero MA SCRITTO BENE, e per bene intendo un libro in cui ogni personaggio sia perfettamente caratterizzato, in cui la storia sia bene delineata e la trama appassioni, nonostante sia frivola, e in cui soprattutto non ci siano scritte volgarità da romanzetto rosa, penso che si può andare davvero sul sicuro e scegliere un libro di questa autrice (Madeleine Wickham aka Sophie Kinsella).
"La signora dei funerali" è una una commedia di poche pretese ma che al tempo stesso non svilisce il significato di un libro, non fornisce cultura, ma non fa regredire l'intelligenza del lettore. E' un libro che può essere categorizzato tranquillamente tra i romanzi senza denigrarne l'intera categoria.
Mi ha fatto piacere leggere questa storia, l'ho trovata soddisfacente, con alcuni personaggi amabili e altri un po' odiosi, come la stessa protagonista, ma non per questo la storia perde mordente, anzi, il fatto che la protagonista sia anticonvenzionale rispetto a ciò che ci si aspettava è una caratteristica che rende la storia originale. Il difetto maggiore del libro è stato senza dubbio il finale, eccessivamente frettoloso rispetto al ritmo generale della storia.


voto:

mercoledì 10 febbraio 2016

Recensione: L'ULTIMA RAGIONE DEI RE - Joe Abercrombie

La mia recensione su "L'ultima ragione dei re" di Joe Abercrombie.

 

Titolo: L'ultima ragione dei re
Serie: La prima legge vol. 3
Autore: Joe Abercrombie
Traduzione: Benedetta Tavani
Editore: Gargoyle
Data di pubblicazione: Marzo 2014
Pagine: 811
Prezzo: 19,90

Sinossi: La fine è vicina. La battaglia infuria, il Re degli Uomini del Nord non accenna a cedere, e c'è solo un uomo che può fermarlo. Il suo più vecchio amico, che è anche il suo più vecchio nemico. Per Novedita il Sanguinario è ora di tornare a casa. Con troppi capi e troppo poco tempo, il Superiore Glokta sta combattendo un altro tipo di guerra. Una lotta segreta in cui nessuno è al sicuro e il tradimento è sempre in agguato. Anche se i giorni della spada sono ormai lontani, almeno il ricatto, le minacce e la tortura non passano mai di moda. Jezal dan Luthar ha deciso che combattere per la gloria è troppo doloroso, così volta le spalle alla vita da soldato per dedicarsi a un'esistenza più tranquilla. Ma la gloria ha la cattiva abitudine di coglierti alle spalle quando meno te lo aspetti. Mentre il Re dell'Unione è sul letto di morte, i contadini si ribellano e i nobili si accapigliano per rubargli la corona. Eppure nessuno crede che l'Unione stia per essere colpita al cuore. Solo il Primo Mago ha un piano per salvare il mondo, ma ci sono dei rischi. Dopotutto, non c'è rischio peggiore della violazione della Prima Legge...


La mia opinione: Ultimo libro di questa trilogia, e più voluminoso come pagine, inizia nuovamente all'insegna di numerosissimi avvenimenti, gli uni concatenati agli altri e con punti di vista alternati di capitolo in capitolo proprio come eravamo soliti aspettarci dati i due libri precedenti. L'autore ha ancora molto da dire riguardo questa storia e i suoi personaggi, e la prima metà del libro è più interessante che mai a causa di nuovissimi eventi e colpi di scena inaspettati. Sembrerebbe quasi una trilogia destinata ad una non-fine, ma invece ecco che nella seconda metà le linee vengono serrate (e in maniera un po' brusca aggiungo io) con moltissime scene d'azione che questa volta danno veramente l'idea che il romanzo sia giunto al suo finale. A questo punto devo ammettere di essere andata un po' in confusione perché le scene di azione si susseguono in maniera tanto frenetica e caotica che in vari punti stavo perdendo la concentrazione ed è questo a mio avviso l'unico difetto di questo volume conclusivo. Il ritmo narrativo torna però alla sua normale velocità e con ritrovato equilibrio negli ultimi capitoli, dando la possibilità al lettore di assaporare i risvolti dei nuovi eventi, incluso un epilogo non per tutti i personaggi lieto e ben definito, ma comunque un epilogo.
Facendo una somma dei tre libri trovo che questa trilogia sia veramente ben riuscita, lungi dall'essere una lettura semplice, ma comunque sempre soddisfacente e capace di creare grande interesse (cosa da non dare per scontato specialmente nel panorama fantasy, dove spesso la noia regna sovrana a causa di argomenti triti e ritriti. Ma non è questo il caso).



voto:

venerdì 5 febbraio 2016

Recensione: NON PRIMA CHE SIANO IMPICCATI - Joe Abercrombie

La mia recensione su "Non prima che siano impiccati" di Joe Abercrombie.



Titolo: Non prima che siano impiccati
Serie: La prima legge vol. 2
Autore: Joe Abercrombie
Traduzione: Benedetta Tavani
Editore: Gargoyle
Data di pubblicazione: Agosto 2013
Pagine: 703
Prezzo: 19,00

Sinossi: Come si fa a difendere una città accerchiata dai nemici e zeppa di traditori, quando non puoi fidarti dei tuoi alleati e il tuo predecessore è svanito nel nulla senza lasciare traccia? Ce n'è abbastanza da far venire all'Inquisitore Glokta una gran voglia di darsela a gambe, se non dovesse appoggiarsi al bastone anche solo per stare in piedi. Eppure il torturatore dovrà rimanere e trovare le risposte di cui ha bisogno prima che l'esercito dei Gurkish arrivi a bussare alla sua porta. Gli Uomini del Nord hanno violato il confine dell'Angland e ora stanno mettendo a ferro e fuoco quella gelida terra. Intanto il Principe Ereditario Ladisla si prepara a ricacciarli indietro e a guadagnarsi la gloria eterna. C'è solo un problemino: il suo è l'esercito peggio equipaggiato, addestrato e comandato del mondo intero. Nel frattempo Bayaz, il Primo Mago, guida una spedizione di avventurieri in missione fra le rovine del passato. La donna più odiata del Sud, l'uomo più temuto del Nord e il ragazzo più egoista dell'Unione formano proprio una strana compagnia, ma se solo non si disprezzassero l'un l'altro così tanto sarebbero letali. Antichi segreti verranno rivelati. Saranno perse e vinte sanguinose battaglie. Acerrimi nemici riceveranno il perdono, ma non prima che siano impiccati.


La mia opinione: Questo secondo libro della trilogia "La prima legge" ha superato le mie aspettative, ed è la prova che l'autore è veramente talentuoso e merita di essere letto. Il libro precedente mi era piaciuto ma al tempo stesso aveva originato alcune perplessità per diversi motivi, come ad esempio il fatto che il libro fosse solo introduttivo. Ma adesso ho appianato ogni dubbio, perché in realtà ai fini della piacevolezza della lettura non è affatto necessaria la solita formula narrativa: introduzione-svolgimento-fine. Si può rimanere spiazzati dall'originalità di questo autore, che propone una formula molto più innovativa e se si vuole fare un paragone potrei accomunare la lettura di questa trilogia alla visione di una serie tv a trama solamente orizzontale: ogni capitolo che si legge è come vederne una puntata! Ho trovato quindi molto piacevole la lettura di questo libro di mezzo, che non soffre assolutamente del problema che hanno solitamente i libri di mezzo, ovvero: la storia non perde mordente! Al contrario è stato un libro estremamente interessante in ogni capitolo, e in ogni capitolo la narrazione viene alternata in punti di vista differenti (per la precisione: tre punti di vista in totale), con una rosa di personaggi che già abbiamo conosciuto nel libro precedente, ma che in questo si approfondiscono ancora di più. Non si può dire che ci sia un protagonista assoluto, i personaggi principali sono quasi tutti sullo stesso piano, molto ben caratterizzati, molto ben definiti. Insomma... quando un libro mi piace sono veramente poche le cose che sento di dire, le 700 pagine sono volate in tempo davvero breve (5 giorni: per un libro di questo calibro, che oltre ad essere lungo è anche abbastanza complesso a livello di trama, è pochissimo) e sono contenta di aver constatato che questa storia continuandone la lettura è migliorata. E anche lo stile di scrittura è migliorato, la rudezza del gergo è rimasta perché è una caratteristica imprescindibile dalla storia stessa, ma le parolacce gratuite sono diminuite. E ora sono pronta per il terzo ed ultimo libro :-)



voto:


giovedì 4 febbraio 2016

Mini recensione: IL RAGAZZO PIUMA - Nicky Singer

La mia breve recensione su "Il ragazzo piuma" di Nicky Singer.


Titolo: Il ragazzo piuma
Autrice: Nicky Singer
Traduzione: Fiammetta Giorgi
Editore: Fabbri
Data di pubblicazione: Settembre 2002
Pagine: 262
Prezzo: 15,00 euro

Sinossi: Robert, detto Norbert, ha dodici anni ed è un vero disastro. Ha gli occhiali, quando qualcuno non glieli porta via, e questo succede spesso. A scuola è perseguitato da Niker, il bullo della classe. Non riesce ad attirare l'attenzione di Kate. A casa è solo, molto solo. Quando parte un progetto di collaborazione con gli anziani di una casa di riposo, Robert finisce in coppia con Edith, una vecchia ostile e insolente. Ma qui comincia per lui un'avventura inquietante, sulle tracce di un ricordo, che lo porta ad arrampicarsi fino all'ultimo piano di una casa abbandonata: un luogo sinistro che la leggenda vuole teatro di un dramma. Qual è il segreto di Edith? Perchè la vecchia chiede a Robert un mantello di piume? E come si fa a volare?


La mia opinione: Un libro per ragazzi dallo stile di scrittura ammaliante, che cattura subito l'attenzione. E' una storia estremamente delicata, originale, un po' triste, e come contenuti rimane molto impressa, perché se ne leggono pochi di libri così. Il protagonista è caratterizzato benissimo, soprattutto a livello introspettivo non si può chiedere di più. Trovo però difficile giudicarlo perché come libro è tecnicamente ottimo sotto tutti gli aspetti, ma per quanto riguarda un mio gusto personale ho trovato la storia troppo eterea... spirituale... non esattamente nelle mie corde. Ma non posso neanche dire che come lettura mi sia dispiaciuta, per me è una sufficienza piena e anche qualcosa in più!


voto:

mercoledì 3 febbraio 2016

Recensione: I FIORI DI FEBBRAIO - Fan Wu

Ecco la mia recensione al libro "I fiori di Febbraio" di Fan Wu.

 

Titolo: I fiori di Febbraio
Autrice: Fan Wu
Traduzione: Valeria Bastia
Casa editrice: Frassinelli
Pagine: 270
Data di pubblicazione: Maggio 2007
Prezzo: 17,00

Sinossi: Sono più di 10 anni che non hanno notizie l'una dell'altra, ma i loro pensieri e il loro affetto corrono ancora sullo stesso binario. Un'amicizia sbocciata a Pechino a diciassette anni, che le ha fatte incontrare, diventare grandi, separare. Chen Ming è sempre stata una ragazzina tranquilla e ben educata, un po' schiva e con una profonda passione per letteratura e violino. Miao Yan era invece una ragazza libera e spregiudicata. Il suo sogno era quello di fare la modella. E perché no? Magari anche posare per Playboy. Nonostante radici, visoni della vita e scelte totalmente diverse, Chen Ming sostiene l'amica sempre, anche quando non la capisce, anche quando decide di partire senza salutare e senza più farsi viva con nessuno. Ma adesso più che mai, Chen Ming torna a sperare di rivederla, magari a San Francisco, dove sta per trasferirsi.



La mia opinione: "I fiori di febbraio" è un romanzo di formazione ambientato in Cina in una università durante gli anni novanta, ed è a mio avviso una lettura piacevole e validissima per varie ragioni.
Da un punto di vista strettamente antropologico e sociale l'ho trovato un libro interessantissimo perché mostra le caratteristiche di una Cina in bilico tra tradizione e sviluppo, mostra le grandi contraddizioni tra i fulminei processi di modernizzazione delle città e i non altrettanto veloci processi di emancipazione mentale che devono scontrarsi con le ancora rigide tradizioni locali. Poi, oltre ad averlo trovato un libro dai contenuti interessanti e di ambientazione diversa e quindi originale rispetto a ciò che sono solita leggere, l'ho trovato anche un libro ben scritto, scorrevole al punto da finirlo in appena due giorni e con una storia appassionante e coinvolgente, una storia dolcissima (ma assolutamente non sdolcinata) di amicizia ed affetto (e forse altro) in grado di catturare in pieno il lettore. Di questo libro mi è piaciuta anche l'atmosfera velatamente malinconica e riflessiva, che non so spiegare il motivo ma secondo me rispecchia molto l'ambientazione cinese e permette una totale immedesimazione nelle pagine. Di contro posso solo dire che il finale aperto mi ha leggermente delusa, ma soltanto perché siccome ero particolarmente coinvolta nella storia mi sarebbe davvero piaciuto sapere di più su come andrà a finire per la protagonista e la sua amica. Il non sapere, il dover soltanto immaginare, in questo caso è stato frustrante.




voto: