giovedì 21 aprile 2016

Recensione: SOTTO CIELI NONCURANTI - Benedetta Cibrario

La mia recensione di "Sotto cieli noncuranti" di Benedetta Cibrario.


Titolo: Sotto cieli noncuranti
Autore: Benedetta Cibrario
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: Ottobre 2011 (ed. economica)
Pagine: 256
Prezzo: 8,50 euro

Sinossi: Matilde ha dodici anni. Non sopporta i guanti spaiati e compie piccoli, bizzarri rituali per addomesticare la realtà, per darle un ordine. È un dicembre torinese, pieno di neve e di ombre. Pochi giorni prima di Natale, il padre di Matilde, il magistrato Giovanni Corrias, è chiamato a indagare sul caso di un bambino morto in circostanze misteriose. Mentre avvia i primi accertamenti e formula le prime ipotesi sua moglie viene investita da un'auto, ed è come se la sorte disegnasse una sua geometrica contemporaneità. Al colpo durissimo il magistrato risponde facendo leva sul senso del dovere e della professione, aggrappandosi alle indagini in corso. Violaine, una giovane poliziotta laureata in psicologia, lo aiuta a ricostruire la sequenza dei fatti. Matilde, intanto, osserva gli adulti e il loro dibattersi alle prese con la fragilità dell'esistenza. Con ostinata tenerezza si domanda in che maniera curare il dolore del padre e delle sorelle, nella convinzione che spetti a lei tentare di aggiustare quello che si è improvvisamente rotto, e alla geometria oscura della morte se ne sovrappone un'altra, luminosa e impalpabile.


La mia opinione: Dalle premesse di questo libro mi sarei aspettata tutt'altro, sembrava una storia interessante, arricchita dai tanti punti di vista narrativi diversi, cosa che solitamente apprezzo, ma invece qui il risultato è stato caotico e dispersivo. Le storie narrate da molteplici punti di vista funzionano solo se i tanti personaggi che si avvicendano hanno dei tratti caratteriali ben caratterizzati e distinti gli uni dagli altri, invece qui manca del tutto la distinzione caratteriale, sembrano tutti identici.
"Sotto cieli noncuranti" (titolo bellissimo!!!) doveva essere una storia di introspezione psicologica, o almeno così avevo capito, invece l'introspezione psicologica è proprio il suo punto debole, quasi del tutto assente a mio avviso. I personaggi reagiscono ai drammi che accadono in maniera completamente superficiale, la narrazione risulta fredda e schematica. Ci sono tante frasi ad effetto durante la lettura, ma non mi hanno impressionata perché risultano solo come un esercizio di stile senz'anima. Il finale inoltre è frettoloso e non si capisce, come non si capisce il personaggio di Matilde, che dovrebbe essere la protagonista, ma è il personaggio più lacunoso di tutti, agisce senza senso, come proprio sul finale, lasciando il lettore veramente deluso.



voto:

lunedì 4 aprile 2016

Mini recensione: TOPI - Gordon Reece

La mia breve recensione su "Topi" di Gordon Reece.



Titolo: Topi
Autore: Gordon Reece
Traduzione: S. Rota Sperti
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: Febbraio 2011
Pagine: 320
Prezzo: 16,00

Sinossi: Impaurite e remissive, Shelley e sua madre sono abituate a subire: dal padre che le ha abbandonate scappando con una ventenne, dalle compagne di scuola che con le loro violenze hanno rovinato il volto di Shelley, dai colleghi di lavoro della madre. Per questo decidono di ritirarsi in una tranquilla casa di campagna lontana da tutto e da tutti: in fondo sono topi e i topi hanno bisogno di un nascondiglio per sottrarsi agli artigli dei gatti. Ma una notte un balordo entra in casa, le lega e le minaccia per ore. La rabbia per l'ennesimo sopruso fa esplodere in Shelley una ferocia mai provata: la ragazza riesce a liberarsi, insegue il ladro e lo pugnala fino ad ammazzarlo con l'aiuto della madre. Nello spazio di una notte, le due donne si trovano trasformate da vittime in carnefici. Da topi in gatti. In un crescendo sbalorditivo di colpi di scena, madre e figlia decidono di seguire il nuovo corso degli eventi. Fino a che punto saranno disposte a spingersi per occultare l'omicidio e restare impunite?


La mia opinione: Questo libro si rivela una sorpresa sotto molteplici punti di vista. Ci si aspettava un thriller ma inizia come un romanzo psicologico molto piacevole e ben narrato, dalle atmosfere veramente ben descritte e una perfetta fluidità di scrittura. Poi la parte thriller arriva, anche se è molto più soft rispetto alle aspettative iniziali, ma comunque la forte componente psicologica lo rende accattivante e indimenticabile. Annovererei questo libro tra le letture leggere ma di impatto, dato che è molto scorrevole, ma al tempo stesso sa essere sottilmente inquietante e lascia il segno. Il titolo (Topi, che nell'edizione originale era "Mice") ammetto che non sia il massimo, non incuriosisce quanto dovrebbe, ma non è stato un titolo messo a caso, l'autore ha avuto il suo perché. Se cercate un thriller che si distanzi dal filone degli investigativi (e che non riproponga la solita formula di delitti e indagini di polizia) consiglio di leggerlo, a me è piaciuto.



voto:

venerdì 1 aprile 2016

Recensione: IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW E ALTRI RACCONTI - Washington Irving

La mia recensione al libro "Il mistero di Sleepy Hollow e altri racconti" di Washington Irving.

 
Titolo: Il mistero di Sleepy Hollow e altri racconti
Autore: Washington Irving
Traduzione: C. Vatteroni
Editore: Newton Compton
Pagine: 343
Data di Pubblicazione: 2006
Prezzo: 5,00

Sinossi: Lungo le strade polverose che, dalla baia di New York, conducono tra le valli della contea di Westchester, si aggira la figura inquieta di un soldato misterioso, un cavaliere dell'Assia a cui un colpo di cannone ha fatto saltare la testa nel corso di una delle tante battaglie senza nome della guerra civile americana. Devoto alle virtù del progresso e alla forza della ragione, anche Ichabod Crane, uno strano maestro di scuola, si mette in viaggio. La sua meta è Tarrytown, una piccola colonia olandese. Qui Crane scoprirà che la passione ha il volto bellissimo della giovane Katrina Van Tassel e che gli uomini disposti a negargli la possibilità di realizzare i suoi sogni possono essere spietati come Abraham Van Brunt, suo rivale in amore. Il cavaliere dell'Assia continua a battere la campagna di Tarrytown in groppa a un possente stallone nero, condannato da un sortilegio che lo spinge a decapitare chi intralcia il suo cammino. Crane, accecato dall'amore, non da retta alle mille voci che definiscono i contorni di questa leggenda. E così, in quello che resta il più celebre racconto di Washington Irving, insieme al cuore, il protagonista rischia di perdere anche la testa.


La mia opinione: Leggendo in rete varie recensioni su questo libro mi consolo per il fatto di non essere stata l'unica a essere stata "fregata" da una cover e da un titolo completamente fuorvianti come questo. E il motivo per cui mi sono sentita "fregata" è semplice: ho acquistato questo libro pensando di trovare una raccolta di racconti come "Il mistero di Sleepy Hollow". Pensavo di trovare altre storie del genere, non dico per forza dello STESSO genere ma comunque storie di fantasia. Invece questa raccolta di Irving altro non è che "un taccuino degli schizzi" (da qui il titolo originale "The Skeetch Book of Geoffrey Crayon"). Non è un libro di storie, ma un libro di pensieri di viaggio, dato che l'autore fu per molti mesi ospite in Europa nei primi anni dell'800, questo non è altro che una specie di diario con le sue considerazioni personali ad avvenimenti che ha assistito. Queste "storie" (se così possono essere definite, ma secondo me non dovrebbero esserlo) sono scritte in modo scolastico, come un tema, e purtroppo sono tutto fuorché interessanti. Anzi, sono noia allo stato puro. Si tratta di argomenti non più attuali che possono essere interessanti solo se letti sotto forma di romanzo o racconto di fantasia, ma credetemi, scritti nel modo in cui sono scritti non lo sono. In questo "taccuino degli schizzi" tra i pensieri di viaggio ci sono anche tre racconti di fantasia, che sono gli unici tre racconti a meritare di essere letti, ovvero: "Il mistero di Sleepy Hollow" (che FURBESCAMENTE fa da titolo al libro e ne illustra la copertina con una immagine del film), "Rip Van Winkle" e "Lo sposo fantasma". Questi, credetemi nuovamente, sono gli unici racconti di questa raccolta che meritano di essere letti, ma contano poche pagine, farete presto a finirli. Tenete presente che in totale i racconti di questo libro sono ben 33, quindi 3 racconti leggibili su 33, una media davvero bassa. A mio avviso non vale la pena l'acquisto del libro.


voto: